27 Sep 2024
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Asst Sette Laghi / Medici con più di 75mila giorni di ferie non godute e circa 20mila ore di lavoro in più al mese

La segretaria generale Fp Cgil Varese, Gabriella Sierchio, rilancia la denuncia dell’intersindacale provinciale dei dirigenti sanitari di cui fa parte la categoria insieme a Aaroi, Anaao/Assomed, Cimo, Fassid

27 sett. 2024 – “Asst Sette Laghi, vuole davvero cambiare le condizioni di lavoro del personale medico? La situazione è critica e le lavoratrici e i lavoratori, sempre più di frequente, se ne vanno. La fuga non è dovuta solo agli stipendi migliori offerti dalla vicina Svizzera o dai privati, ma anche per la mancanza di fiducia in un vero cambio di passo rispetto a una condizione lavorativa senza respiro, con carichi di lavoro sempre più estenuanti per la carenza di organici, un’organizzazione inadeguata e poca sicurezza, mentre ad aumentare sono stanchezza e stress, con il rischio ulteriore di incorrere in errori a danno dei pazienti”. Così Gabriella Sierchio, segretaria generale della Fp Cgil Varese, rilancia la denuncia dell’intersindacale dei dirigenti sanitari, che includono la sua categoria, rispetto a un’azienda socio sanitaria che non traduce in fatti le sue dichiarazioni d’intenti.

Un esempio rispetto alle condizioni di lavoro?

“In Asst Sette Laghi, i medici hanno più di 75mila giorni di ferie non godute e circa 20mila ore di lavoro in più al mese – risponde Sierchio -. Eppure il nuovo contratto della Dirigenza Sanitaria, siglato a gennaio 2024, ha introdotto importanti novità nell’ambito dell’orario di lavoro, tra cui, ad esempio, che le ore in eccesso devono essere recuperate in modo programmato invece che essere depennato – sottolinea la dirigente sindacale -. Non si possono togliere le lancette all’orologio, il tempo di lavoro non può essere illimitato, bisogna investire sul benessere organizzativo (che diventa anche individuale) delle lavoratrici e di lavoratori, a maggior ragione in un settore così fondamentale come quello della sanità”.

Quindi cosa chiedete, con l’intersindacale, all’azienda?

“Intanto, che Asst si misuri, finalmente, in un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali che – utile ricordarlo ai distratti – rappresentano le lavoratrici e i lavoratori che mandano avanti i suoi servizi. A Asst ribadiamo anche che il contratto nazionale va applicato, e quindi che, ad esempio, il fondo per riconoscere competenze ed esperienza professionale va usato senza ritardi e nella sua totalità, anche perché è a costi zero per l’azienda – sostiene Sierchio -. Bisogna trovare insieme e tempestivamente un approccio e soluzioni alternative per l’organizzazione dei servizi, non basta renderli più moderni e avanzati attraverso le infrastrutture. Le persone che lavorano vanno rimesse al centro: il recupero psico-fisico, la conciliazione del tempo per sé con il tempo di lavoro sono un imperativo non un’opzione. Se si ha rispetto di chi lavora e del suo diritto alla salute. Se si ha rispetto e cura del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.