15 Jan 2025
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Sicurezza e dignità per la Polizia Locale di Brescia

Polizia locale

Scaroni e Sinis (Fp Cgil): “Non si può garantire la sicurezza dei cittadini senza tutelare quella delle operatrici e degli operatori. La nostra è una lotta per il rispetto e la dignità del lavoro”

14 gen. 2025 – Che le città stiano diventando sempre più insicure è un fatto ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. Ne sanno qualcosa le lavoratrici e i lavoratori della Polizia Locale di Brescia che, oltre a subire aggressioni, si trovano talvolta sotto le lenti di una cronaca poco propensa ad approfondire una situazione complessa.

Così, delegate e delegati Rsu del Comune lo scorso dicembre hanno incontrato il Comandante della Polizia Locale.

Ne parliamo con Lara Scaroni, coordinatrice Rsu, e Diego Sinis, segretario della Fp Cgil territoriale.

Cosa è emerso dall’incontro tra la RSU e il Comandante?
“Abbiamo posto l’accento sulla sicurezza e sul rispetto del ruolo della Polizia Locale. È evidente che senza dispositivi adeguati, una gestione più equa dei turni e una formazione costante, non si può garantire la dignità del lavoro. Abbiamo chiesto risposte concrete, perché ogni agente, ogni lavoratore e lavoratrice, devono sentirsi protetti mentre proteggono, vanno tutelati nell’esercizio della loro professione”.

Cosa ha spinto la Rsu a chiedere un incontro urgente con il Comandante della Polizia Locale? “La scintilla è stata un’aggressione a due agenti vicino alla stazione. Ma il problema è più ampio. Da tempo segnaliamo la necessità di maggiore sicurezza per i nostri agenti, soprattutto quelli più giovani e meno esperti, spesso impiegati, oltre al controllo della movida, in servizi rischiosi come il presidio della stazione e di aree  periferiche”, rispondono i due sindacalisti.

Quali sono le principali richieste sindacali avanzate?

“Tra le priorità, durante l’incontro del 18 dicembre scorso, abbiamo segnalato la necessità di dotare gli agenti di dispositivi di protezione individuale adeguati, come giubbotti e guanti anti-taglio certificati, e di accelerare l’adozione della videosorveglianza nei punti critici. Abbiamo anche sottolineato l’urgenza di migliorare le condizioni di lavoro, chiedendo orari più compatibili con le esigenze del personale e la sospensione di alcuni servizi appiedati durante i periodi più freddi. Bisogna anche fornire formazione obbligatoria sulle nuove modifiche al Codice della Strada. È una questione di rispetto per chi lavora, non di concessioni. C’è poi – aggiungono Scaroni e Sinis – un utilizzo delle lavoratrici e lavoratori della Polizia Locale in compiti che non rientrano nelle loro competenze, come le identificazioni preventive, e una preoccupante sovraesposizione negli interventi di ordine pubblico. Mentre rispetto al problema della carenza di personale il Comune di Brescia cerca di colmare le lacune con nuove assunzioni”.

Il confronto è stato positivo?

“Sì, il Comandante si è impegnato a rivedere alcune questioni. Ha attivato una fase di ascolto ed una presa in carico attiva. A breve attendiamo riscontri concreti”.

I media hanno sostenuto che i sindacati vogliano ridurre i servizi esterni, danneggiando la sicurezza cittadina. È così?
“No di certo. Il nostro documento di sintesi, nato per informare colleghe e colleghi, è stato usato per creare una narrazione distorta. La nostra richiesta non riguarda una riduzione dei servizi, ma una riorganizzazione per tutelare la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Abbiamo chiesto di concentrare le risorse nelle zone più a rischio e di garantire condizioni operative adeguate agli agenti, perché la sicurezza dei cittadini – ribadiamo – parte dalla sicurezza degli operatori. Abbiamo evidenziato, per esempio, che il servizio serale della Polizia Locale non ha una mensa interna come le forze di polizia statali e quindi le lavoratrici e i lavoratori devono provvedere alla propria cena senza interruzione di servizio. Non abbiamo mai chiesto di non essere presenti nelle strade o nelle stazioni. È una questione di equità, non di privilegio. Non si tratta di accorciare i turni, ma di garantire condizioni che rispettino la dignità lavorativa. Allo stesso modo – proseguono -, la richiesta di svolgere i servizi appiedati solo nelle ore più calde durante i periodi di basse temperature è stata strumentalizzata come un rifiuto a lavorare con il freddo. L’obiettivo delle richieste sindacali è la tutela della salute e non la riduzione del servizio!”.

Quindi?

“Non accettiamo narrazioni false e distorte che minano la fiducia tra istituzioni, lavoratrici e lavoratori, e cittadinanza. La sicurezza del personale della Polizia Locale è un tema che non può essere strumentalizzato. Siamo pronti a collaborare con l’amministrazione comunale e con le altre forze dell’ordine per migliorare le condizioni di lavoro degli agenti del Corpo e garantire un servizio efficiente per la comunità. In merito alle aggressioni – ragguagliano Scaroni e Sinis – stiamo lavorando con le colleghe e i colleghi del Comando alla stesura di un protocollo di sicurezza da proporre all’amministrazione, per definire azioni concrete contro gli episodi di violenza, in particolare a tutela del personale dei servizi sociali. Continueremo a lottare per i diritti di tutte e tutti, senza fare sconti a nessuno”.