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Buone notizie per le lavoratrici e i lavoratori della residenza sanitaria assistenziale di Grosio che torneranno al contratto delle Funzioni Locali. Turcatti (Fp Cgil Sondrio): “Più diritti, più tutele, più dignità. Ora serve il rinnovo del contratto nazionale”
11 feb. 2025 – Anni di richieste, trattative, insistenza. Finalmente, il personale con contratto Uneba della Fondazione Visconti Venosta di Grosio (So), 18 lavoratrici e lavoratori, passeranno al contratto Funzioni Locali, come la maggioranza dei dipendenti dell’ente (67). Una svolta che cambia le condizioni di chi lavora nei servizi sociosanitari: stipendi più adeguati, più tutele, una prospettiva di valorizzazione professionale.
Una scelta giusta, che arriva dopo un’emorragia di personale che ha messo in crisi molte strutture. Con un paradosso, il contratto Uneba è stato rinnovato mentre per quello delle Funzioni Locali la partita è ancora aperta. Ne parliamo con Michela Turcatti, segretaria generale della Fp Cgil di Sondrio.
Dopo anni di attesa, il passaggio è finalmente realtà. Cosa significa per il personale?
“Siamo soddisfatti. Lo scorso 7 febbraio il Cda della Fondazione ha formalizzato la decisione, rientrando sui propri passi da una scelta sbagliata, fatta nel 2019. Questo passaggio contrattuale significa migliori condizioni economiche e normative per chi, ogni giorno, tiene in piedi il sistema sociosanitario. Il contratto Funzioni Locali garantisce stipendi più alti, più ferie, più diritti su malattia e permessi. È un passo avanti, ma soprattutto un riconoscimento per le lavoratrici e i lavoratori di un settore dove le carenze di personale e i carichi di lavoro sono diventati insostenibili. Lo ribadiamo di continuo: se vogliamo che le persone restino, dobbiamo offrire loro condizioni dignitose. Inoltre è inaccettabile che in uno stesso luogo di lavoro, per uno stesso lavoro, siano applicati contratti diversi”, risponde Turcatti.
Il contratto delle Funzioni Locali è un ritorno al passato pubblico?
“Nel 2003, con la privatizzazione delle Ipab (gli istituti pubblici di assistenza e beneficenza – ndr -), il settore si è frammentato, con contratti che hanno impoverito chi lavora nei servizi alla persona. Il passaggio al contratto Funzioni Locali è un atto di giustizia: chi garantisce servizi essenziali merita le stesse tutele di chi lavora nel pubblico. Le 18 persone con contratto Uneba e tutte le nuove assunzioni avranno, con il contratto delle Funzioni Locali, un trattamento migliore e più sicuro. Questo significa dare valore al lavoro e alla qualità del servizio. Ora, però, – aggiunge la segretaria generale – serve il rinnovo del contratto nazionale del contratto pubblico: senza risorse, anche il miglior inquadramento perde forza. La Fp Cgil continuerà a battersi perché le lavoratrici e i lavoratori abbiano diritti forti e un lavoro dignitoso”.
Un primo passo, quindi?
“Sì, un passo avanti concreto. Da qui in poi vigileremo perché la scelta della Fondazione sia accompagnata da un impegno costante per migliorare le condizioni di lavoro e l’attenzione verso il suo personale”.