
“Le sentenze parlano chiaro: chi lavora più di sei ore senza mensa ha diritto al buono pasto. Basta negazioni, ora si passa ai fatti”, Susanna Cellari, Fp Cgil Monza Brianza
26 feb. 2025 – Ci sono diritti riconosciuti e che, tuttavia, bisogna riconquistare. Il buono pasto appartiene alla seconda categoria. La Corte di Cassazione ha stabilito che spetta a chi non può accedere alla mensa, eppure molte amministrazioni pubbliche, vedi in sanità, continuano a ignorarlo. La Fp Cgil Brianza, con Susanna Cellari, ha deciso di intervenire con una vertenza gratuita per recuperare fino a dieci anni di buoni pasto non erogati alle lavoratrici e ai lavoratori della Asst Brianza e dell’Irccs San Gerardo.
Perché questa vertenza?
“Perché è inaccettabile che un diritto contrattuale, e riconosciuto dalla Cassazione, venga sistematicamente negato. Chi lavora più di sei ore senza mensa deve ricevere il buono pasto. Vogliamo ristabilire la giustizia e dare alle lavoratrici e ai lavoratori ciò che gli spetta”, risponde Cellari.
Chi può aderire?
“Turnisti e non turnisti che superano le sei ore senza mensa. Il recupero copre fino a dieci anni e per chi è iscritto alla Fp Cgil Brianza la causa è totalmente gratuita, anche in caso di esito negativo”.
Come aderire?
“Basta compilare il modulo online sul nostro sito www.fpcgilbrianza.it o scansionare il QR code. La procedura è semplice e senza costi. Ma il tempo è essenziale: più si aspetta, più soldi si perdono”.
Qual è l’obiettivo più ampio?
“Non è solo una questione economica. Questa vertenza stabilisce un principio: i diritti non si negoziano. Vogliamo che nessun datore di lavoro possa più ignorare questa regola”.
Un messaggio finale?
“Dico alle lavoratrici e ai lavoratori: non lasciate indietro ciò che vi spetta. Il buono pasto è un vostro diritto. La Fp Cgil Monza Brianza è al vostro fianco per farvelo riconoscere”, chiude la sindacalista.