8 May 2025
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“Giù le mani dall’Oglio Po”

ospedale Oglio Po

Allarme esternalizzazione all’Ospedale di Casalmaggiore: la Fp Cgil Cremona, con il segretario generale Dall’Asta, denuncia un nuovo tentativo di privatizzazione, questa volta del personale infermieristico. “La sanità non si appalta, si cura”

8 mag. 2025“Abbiamo scoperto tutto per caso. Nessuna comunicazione. Nessuna trasparenza. Solo l’ennesimo passo verso la privatizzazione, temiamo”. Così Luca Dall’Asta, segretario generale della Fp Cgil Cremona, nel denunciare l’intenzione dell’Asst Cremona di esternalizzare il personale infermieristico dell’Ospedale Oglio Po (in tutto 24), come già avvenuto per gli operatori socio-sanitari nel 2022.

Come avete scoperto questa intenzione dell’Asst?

“Su Indeed, piattaforma online per la ricerca e l’offerta di lavoro. L’annuncio è della stessa cooperativa, Euro & Promos SHC, che gestisce l’appalto OSS nel reparto di Medicina. Questo per noi è un segnale grave: la direzione, appunto, vuole tornare a esternalizzare anche le professionalità infermieristiche”, risponde il dirigente sindacale.

La Direzione parla di una misura temporanea, viste le prossime ferie estive e le difficoltà ad assumere.

“Questa non è una toppa, è una strategia. Il rischio è che si apra una stagione di esternalizzazioni strutturali sotto copertura”, attacca Dall’Asta, che pungola anche Regione Lombardia. “L’Assessore Bertolaso aveva promesso di superare gli appalti nei servizi core, quelli centrali e insostituibili per il funzionamento e la qualità dell’assistenza. Queste promesse restano solo slogan, se non si trasformano in atti concreti che cambino davvero la rotta cui è stato avviato l’ospedale di Casalmaggiore”.

Quindi cosa chiede la Fp Cgil?

“Appaltare non è una soluzione: è una scorciatoia, un modo per abbandonare il proprio ruolo. È deresponsabilizzazione, punto. Asst Cremona, da ente pubblico qual è, deve prendere una posizione netta e trasparente. Bisogna investire sul personale, garantendo stabilità, formazione, valorizzazione, contratti dignitosi. Quindi mettere a terra un piano efficace per attrarre le lavoratrici e i lavoratori nelle strutture e servizi della sanità pubblica”.

Avete fatto un appello anche alla cittadinanza.

“Sì, l’Oglio Po va difeso. Va difeso il servizio pubblico. Cittadine e cittadini, a tutela della qualità dell’assistenza, è bene partecipino e facciano sentire la loro voce, ad esempio scrivendo agli Urp. Questo ospedale ha già pagato troppo, e la sanità non si appalta, si cura”, chiude Dall’Asta.