
Farano (Fp Cgil Varese): “Un passo utile”
29 lug. 2025 – Alla Asst Valle Olona è stato ratificato dalla Rsu, il 19 luglio scorso, l’accordo sul welfare integrativo per il 2025. Un documento che mette nero su bianco un sistema di contributi economici a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto sanità.
Davide Farano, segretario Fp Cgil Varese, ha seguito la trattativa.
“Abbiamo lavorato a un’intesa che non è un favore, ma un piccolo riconoscimento a chi lavora in turni, spesso senza sosta, e si trova a dover fare i conti con i costi della vita. Ci sono rimborsi per i centri estivi, per chi ha genitori anziani non autosufficienti, per chi paga un mutuo o un affitto vicino alla sede di lavoro. E ancora: contributi per libri scolastici, per la prima laurea dei figli, per chi si sposa o ha avuto un figlio quest’anno. Cose semplici, ma che aiutano”, spiega.
L’accordo stabilisce criteri precisi: chi può fare domanda, come si costruisce la graduatoria, quali documenti servono. “Abbiamo voluto regole chiare e trasparenti. Tutti devono sapere cosa spetta e come ottenerlo”, evidenzia Farano.
Chi può fare domanda?
“Chi ha un contratto a tempo indeterminato, era in servizio il 1° gennaio 2023 e lo sarà ancora il 30 giugno 2026. Invece chi è in aspettativa non retribuita per almeno sei mesi, in comando esterno o ha ricevuto sanzioni gravi, resta fuori. Idem per chi ha già ricevuto contributi per lo stesso bisogno da Inps, Comune o Regione”.
Come si costruisce la graduatoria?
“In base all’Isee 2025: chi ha meno, ha più possibilità di ottenere il contributo. A parità di Isee, conta l’anzianità di servizio in azienda”.
E i documenti?
“Certificati di nascita, ricevute di spesa, stato di famiglia, fatture, tutto dev’essere allegato alla domanda, che, una volta inviata ,non si può più cambiare”.
Il sindacalista della Fp Cgil parla di lavoro, di tutele, di dignità. “Abbiamo portato questo testo in RSU e lo abbiamo ratificato. Abbiamo chiesto alle lavoratrici e ai lavoratori di dirci cosa ne pensavano. Perché è a loro che serve.”
Poi arriva un affondo finale. “Il welfare integrativo è un passo ma non cancella la rabbia per un contratto nazionale che, come Fp Cgil, non abbiamo voluto firmare. Niente risposte concrete sul salario e sui diritti”.