17 Sep 2025
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Como, uffici delle Entrate tra muffe e infiltrazioni

ufficio pareti con muffe

“Da anni il servizio regge grazie alla dedizione delle lavoratrici e dei lavoratori, ora servono interventi immediati”, dichiarano Callisto e Rattini della Fp Cgil

17 sett. 2025 – A Como, in via Cavallotti 6, sede della Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate, le lavoratrici e i lavoratori vivono da tempo in ambienti segnati da muffe diffuse e infiltrazioni. Uffici insalubri, in alcuni casi inagibili, che non possono più essere considerati un problema di manutenzione ordinaria. È una condizione strutturale che mette a rischio salute, dignità e qualità del servizio pubblico.

La Fp Cgil ha scritto alle Direzioni provinciale e regionale dell’Agenzia delle Entrate per chiedere un intervento immediato e risolutivo. A parlare sono Giuseppe Callisto, segretario generale Fp Cgil Como, e Riccardo Rattini, coordinatore regionale Agenzia Entrate per Fp Cgil Lombardia, che abbiamo qui interpellato.

Qual è la situazione oggi negli uffici di Via Cavallotti?

“Gli uffici sono invasi da muffe e infiltrazioni. In certi corridoi si lavora tra secchi e pareti deteriorate. Non è più un ambiente dignitoso né sicuro. La qualità dell’aria, la salubrità degli spazi, persino la possibilità di svolgere in modo regolare le attività quotidiane sono compromesse”.

Da quanto tempo va avanti questa condizione?

“Da anni, siamo davanti a un degrado lasciato andare. Lavoratrici e lavoratori hanno continuato a garantire il servizio con grande senso di responsabilità, ma non è più accettabile che la loro dedizione supplisca all’inerzia altrui”.

Che cosa chiedete all’Agenzia delle Entrate?

“Chiediamo alle Direzioni di attivarsi subito con la proprietà dell’immobile per un intervento vero e definitivo. Basta promesse e sopralluoghi, servono lavori concreti. Non sono tollerabili ulteriori rinvii”.

Nel frattempo, come si possono salvaguardare le lavoratrici e i lavoratori?

“Abbiamo proposto misure straordinarie di tutela: smart working emergenziale, dislocazione temporanea in altre strutture, utilizzo di spazi di coworking. Sono soluzioni pratiche e immediate, che eviterebbero di esporre le persone a rischi inutili”.

Perché questa vicenda riguarda anche i cittadini?

“Questi uffici sono un presidio essenziale per la comunità. Lasciarli in condizioni indecorose e insalubri non significa solo mettere a rischio chi vi lavora, ma anche indebolire la fiducia verso le istituzioni. È in gioco un principio fondamentale: il diritto a lavorare e ad accedere a servizi pubblici in condizioni sicure, salubri e dignitose”.