24 Sep 2025
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Rsa Fondazione “Città di Sondrio” / Un accordo che riconosce il lavoro

mani operatori rsa

Turcatti e Puleri (Fp Cgil): “Questo integrativo valorizza le professionalità e contrasta l’esodo di personale, premiando l’impegno quotidiano”

24 sett. 2025 – È una delle Rsa più grandi del territorio sondriese: circa 185 persone tra operatrici e operatori. Di questi, 33 inquadrati con il contratto collettivo nazionale Funzioni Locali e 152 con quello Uneba (110 a tempo indeterminato e 42 a tempo determinato).

Riavviato il tavolo sindacale, il 16 settembre scorso è stato firmato l’accordo integrativo aziendale per il biennio 2025/2026. Una conquista frutto della contrattazione condotta dalla Fp Cgil di Sondrio, insieme a Cisl Fp, Fisascat Cisl, UilTucs, Uil Fpl, con la nuova Direzione e il Presidente della Fondazione ‘Città di Sondrio’.

Un accordo che porta ricadute economiche immediate, premia la professionalità e tenta di ridurre lo scarto tra contratti diversi, come spiegano, per la Fp Cgil, la segretaria generale Michela Turcatti e il segretario Leonardo Puleri.

Qual è l’aspetto politico centrale che rende significativo questo accordo integrativo?

“Il riconoscimento esplicito del lavoro quotidiano e dello sviluppo professionale. La finalità primaria è valorizzare tutto il personale della Rsa – rispondono i due sindacalisti -. Abbiamo ottenuto un incremento delle indennità per le lavoratrici e i lavoratori, anche per chi ha particolari responsabilità. Questo accordo è un passo utile all’avvicinamento retributivo e normativo tra i contratti delle Funzioni Locali e di Uneba. È anche una risposta a una criticità evidente: negli ultimi due anni, la Rsa ha visto un turn over altissimo, con 150 operatrici e operatori cambiati e una riduzione dei posti letto. L’accordo serve per trattenere le professionalità, dare stabilità e sostenere la crescita interna. Vuol dire che il lavoro è stato messo al centro di un dialogo serio e costruttivo, tenendo conto anche del bilancio della Fondazione”.

Punti qualificanti dell’accordo?

“Per chi fa turni o copre assenze improvvise c’è un aumento delle indennità. Un esempio, il riconoscimento di 50 euro lordi per il rientro volontario nei giorni di riposo, ferie o festivi per coprire assenze impreviste. Sono misure dirette a retribuire disagio e disponibilità. Le impiegate e gli impiegati amministrativi, oggi inquadrati nell’Area Istruttori -aggiungono Turcatti e Puleri -, passano dal 1° ottobre 2025 all’Area Funzionari/Elevata Qualificazione. È un salto di livello che riconosce le competenze e l’esperienza maturata negli anni. In questo integrativo, in sostanza, vengono utilizzati strumenti per valorizzare la professionalità e l’anzianità di servizio, premiando anche la dedizione delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati nella Fondazione”.

Prossimi passi della Fp Cgil?

“Continueremo a monitorare ogni punto dell’accordo. L’obiettivo resta valorizzare tutto il personale, dare riconoscimento al lavoro quotidiano e sostenere lo sviluppo professionale. In un contesto di forte turn over, con carichi di lavoro crescenti e rischio di fuga verso altre strutture, il senso politico di questo accordo è chiaro: garantire migliori condizioni retributive e organizzative per favorire la permanenza e la crescita professionale dentro la Rsa. Vogliamo che le persone si sentano riconosciute e tutelate, sempre”, ribadiscono Turcatti e Puleri.