
Ferraccio (Fp Cgil): “In Prefettura meno di duecento persone, redditi in calo e salario accessorio bloccato”
30 sett. 2025 – Alla Prefettura di Milano, le lavoratrici e i lavoratori hanno detto basta.
L’assemblea unitaria di oggi ha respinto all’unanimità le proposte del Prefetto e del Vicario: insufficienti e irricevibili.
Il 15 ottobre sarà sciopero: un’ora di astensione dal lavoro e poi ancora un’assemblea.
“È la risposta a condizioni di lavoro insostenibili”, sostiene Andrea Ferraccio della Fp Cgil Milano.
Perché scioperate il 15 ottobre?
“La rottura è arrivata già lo scorso luglio, con la rigidità dell’Amministrazione. Oggi in Prefettura si lavorq con meno di duecento persone, per pensionamenti e mancate assunzioni. Intanto i redditi reali calano e il salario accessorio è bloccato”, risponde il sindacalista.
Il nodo di Monza pesa molto: cosa chiedete?
“Dal 2012 la Prefettura di Milano gestisce pratiche che spetterebbero a Monza. Doveva essere una misura temporanea, dura da tredici anni. È un’anomalia che aumenta i carichi di lavoro e rallenta le risposte alla cittadinanza. Chiediamo una tabella di marcia chiara per il passaggio delle competenze: cittadinanza, immigrazione, ordine pubblico, sanzioni. E un Tavolo Permanente tra le due Prefetture, che aspettiamo da un anno e non è mai stato convocato”.
Denunciate anche una stretta allo smart working.
“I vertici spingono per tagliare il lavoro agile e riportare il personale alla documentazione cartacea. È una scelta fuori dal tempo, in contrasto con gli obiettivi del Ministero stesso. Noi chiediamo l’opposto: piena digitalizzazione, coworking e lavoro da remoto per tutto le lavoratrici e lavoratori. Non è solo un beneficio per chi lavora, è strategico per i servizi ai cittadini e per rendere il Ministero attrattivo”, chiude Ferraccio.