
Manifestazione nazionale di Cgil e rete ‘La Via Maestra’. Pace, salari, diritti: un’altra manovra è possibile
Per questo servono scelte adeguate, e le rivendicazioni sono precise: fermare la corsa al riarmo e spostare risorse su sanità, istruzione, non autosufficienza, politiche abitative e sociali. Servono giusti provvedimenti fiscali, che prendano i soldi da grandi ricchezze ed evasione, stoppino flat tax e condoni, restituiscano quanto eroso dal drenaggio fiscale e neutralizzino quello futuro.
Nei luoghi di lavoro occorrono contratti rinnovati con aumenti veri e detassati, regole chiare sulla rappresentanza, misure contro precarietà e lavoro povero, un salario minimo legale che garantisca una base di tutela per tutte e tutti. Nette anche le richieste sulle pensioni: rivalutazione piena, estensione della quattordicesima, superamento della legge Fornero, pensione di garanzia per giovani e persone precarie. Alla politica industriale si chiede responsabilità: contrastare le delocalizzazioni, creare nuovo lavoro, sostenere una transizione energetica, ambientale e tecnologica che non lasci deserti sociali e definire finalmente una strategia di sviluppo per il Mezzogiorno. C’è poi un’urgenza quasi cronica: salute e sicurezza sul lavoro. Tornare a casa a fine turno deve essere la regola. Servono appalti trasparenti, responsabilità in solido effettiva, prevenzione e ispezioni che contino davvero.
Per la Fp Cgil queste scelte hanno un volto concreto: quello delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici, nel settore pubblico e nel settore privato. La corsia con turni infiniti e personale a termine, la Rsa che si svuota di professionalità, lo sportello che regge tutto con poche unità, gli uffici che operano senza risorse adeguate, i servizi socio-sanitari e ambientali, educativi, culturali, della sicurezza, del soccorso e della protezione civile che vanno avanti a denti stretti.
“Il 25 ottobre porteremo in piazza, per la parte che rappresentiamo, la sostanza dei diritti di cittadinanza: la presa in carico del lavoro che si prende cura delle persone. I servizi pubblici sono la forma concreta dei diritti, non un costo da tagliare ed è anche qui che si misura la democrazia al lavoro, su quanto e come si investe per queste funzioni essenziali, per le lavoratrici e lavoratori che curano, educano, proteggono, soccorrono, tengono insieme la vita delle comunità – afferma Catello Tramparulo, segretario generale Fp Cgil Lombardia -. Se la legge di bilancio non mette risorse per rinnovare in modo vero, corretto e responsabile i contratti nazionali, se non garantisce assunzioni e stabilizzazioni nella sanità e nei servizi, se non rafforza sicurezza e controlli negli appalti, i diritti restano sulla carta e i servizi si svuotano. Anche per questo saremo in piazza, rivendicando giustizia sociale, servizi di qualità, e la pace: così necessaria e imprescindibile, base di una società che sceglie uguaglianza, solidarietà e diritti come strada maestra”.
Appuntamento a Roma: il corteo partirà da piazza della Repubblica (concentramento alle ore 13.30) e si concluderà a piazza San Giovanni in Laterano.