15 Oct 2025
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ARPA Lombardia / Il 21 ottobre presidio sotto il Pirellone

sedi arpa imbandierate

Zanni (Fp Cgil): “Senza personale e condizioni dignitose non c’è prevenzione ambientale che tenga”

15 ott. 2025 – Martedì 21 ottobre le lavoratrici e i lavoratori di Arpa Lombardia, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, torneranno sotto il Pirellone con un presidio promosso da Fp Cgil, Uil, Fedir, Direts, per denunciare una situazione ormai intollerabile. Lo stato di agitazione unitario, aperto e sospeso lo scorso marzo dopo gli spiragli di conciliazione in Prefettura, è stato riattivato.

Perché avete deciso di tornare in mobilitazione?

“Le condizioni di lavoro sono diventate ingestibili. L’amministrazione ha introdotto regole che bloccano di fatto le attività quotidiane e aumentano lo stress. Il personale è esasperato. Già il 7 ottobre abbiamo volantinato sotto il Pirellone, mentre si riuniva il Consiglio regionale, per far sentire la nostra voce. Il contesto politico pesa tantissimo: Arpa è costantemente sotto pressione, chiamata a rispondere di continuo a Giunta e Consiglio regionale”, risponde Alessandra Zanni, coordinatrice Fp Cgil Lombardia.

Quali sono le vostre rivendicazioni principali?

“Senza personale e senza condizioni dignitose non c’è prevenzione ambientale che tenga. Servono assunzioni, regole giuste, rispetto per il lavoro di chi ogni giorno tutela ambiente e salute pubblica. Le nuove disposizioni interne ingessano l’attività di controllo, generano frustrazione e impediscono di lavorare con efficacia. A tutto questo si aggiunge il malcontento sia per incrementi economici contrattuali inadeguati sia per la contrattazione integrativa di Arpa, che rischia di essere ignorata”.

Che tipo di relazioni avete oggi con la direzione dell’Agenzia?

“I vertici insediati tra fine 2023 e inizio 2024 hanno mostrato fin da subito un’opposizione ideologica verso il sindacato. Hanno proseguito con atti unilaterali, anche sulla gestione dei fondi contrattuali — soldi delle lavoratrici e dei lavoratori —, con il solo appoggio della Cisl Fp. Hanno respinto ogni richiesta di confronto, persino le informative sui trasferimenti di sede. La conciliazione in Prefettura si è chiusa senza accordo, perché non si è voluto definire un protocollo che rispettasse le prerogative dello Statuto dei lavoratori”.

Un esempio concreto di queste scelte unilaterali?

“Uno su tutti: il nuovo regolamento per i servizi fuori sede e le trasferte, che rende ancora più difficile il lavoro di controllo e monitoraggio sul territorio, perché prevede casi in cui non vengono riconosciute le ore di spostamento necessarie per raggiungere i luoghi da controllare. È una misura che penalizza fortemente il personale e limita l’efficacia dell’azione ambientale”.

Come avete reagito alle ultime decisioni dell’Amministrazione?

“Il 10 ottobre abbiamo esposto bandiere e volantini nelle sedi territoriali di Arpa per spiegare le ragioni dello stato di agitazione. L’Amministrazione ha ordinato ai direttori di rimuovere tutto, ma abbiamo subito inviato una diffida. Per ora la rimozione ha riguardato solo la sede centrale. La nostra mobilitazione continua e culminerà con il presidio sotto il Pirellone il 21 ottobre per chiedere rispetto, dialogo e condizioni di lavoro dignitose”, chiude Zanni.