Dal convegno “30 anni tra ordine e caos” organizzato dall’Ordine regionale Assistenti sociali della Lombardia alla Camera del Lavoro di Milano, il messaggio di Catello Tramparulo, segretario generale della Fp Cgil Lombardia: “Combatteremo fino in fondo per valorizzare il ruolo degli assistenti sociali nei servizi pubblici e privati. Questa professione non è seconda a nessuno”
7 nov. 2025 – Alla Camera del Lavoro di Milano, l’Ordine regionale Assistenti sociali della Lombardia ha celebrato trent’anni di storia con il convegno “30 anni tra ordine e caos”.
Un momento di riflessione collettiva sul valore della professione e sulla capacità di dare senso e direzione all’agire sociale in una società che cambia, tra nuove fragilità, bisogni complessi e una popolazione che invecchia rapidamente.
Avrebbe dovuto portare i suoi saluti anche Catello Tramparulo, segretario generale della Fp Cgil Lombardia, ma, impegnato a Firenze all’assemblea nazionale della Cgil “Democrazia al lavoro” – che ha lanciato lo sciopero generale del 12 dicembre – ha voluto comunque inviare un videomessaggio.
“Noi vi intercettiamo e vi rappresentiamo e vediamo il vostro importantissimo lavoro che svolgete nella sanità pubblica, nella sanità privata, negli enti locali, nelle funzioni centrali, nel terzo settore. Combatteremo fino in fondo affinché il vostro ruolo venga concretamente valorizzato”, ha detto Tramparulo che, provenendo professionalmente proprio dal mondo dell’assistenza sociale, ne conosce peculiarità e difficoltà.
Guardando alla contrattazione nazionale e di secondo livello, “in particolare quando vengono distribuiti i ruoli di responsabilità e gli incarichi di funzione”, Tramparulo rileva come ci sia “un sistema ancora molto ingessato, poco rispondente” e non pienamente valorizzante questa figura essenziale.
Ha ricordato come, in una società attraversata da nuovi bisogni e fragilità, “il ruolo degli assistenti sociali nei servizi pubblici e privati sia essenziale per indirizzare le amministrazioni ad una corretta lettura e risposta dei bisogni”.
Nel videomessaggio, Tramparulo ha ribadito l’impegno della Fp Cgil nella contrattazione nazionale e di secondo livello: “Quando noi chiediamo dei giusti contratti nazionali e dei giusti salari, lo facciamo perché non solo vogliamo valorizzare i lavoratori che stanno dentro quei servizi, ma vogliamo continuare a far ritornare i nostri giovani ad innamorarsi delle cosiddette professioni di aiuto che, in questo momento, in questo paese, sono assolutamente sottostimate, sottopagate e non vedono il giusto sviluppo delle carriere professionali”.
Il dirigente sindacale ha ricordato anche il lavoro fatto dalla Fp Cgil Lombardia per costruire coordinamenti regionali delle assistenti e degli assistenti sociali, perché “se stiamo insieme, certamente possiamo fare massa critica”. Un modo per dare forza a una professione spesso isolata ma decisiva per la coesione sociale.
Le sue parole si legano alla mobilitazione più ampia della Fp Cgil per un lavoro pubblico capace di garantire diritti e uguaglianza, contro la logica dei tagli e degli affidamenti al privato.
“Vorremmo continuare ad avere dei servizi sociali di base pubblici e non semplicemente esternalizzazioni. Vorremmo valorizzare il ruolo degli assistenti sociali in sanità. Siete voi che potete fare quel giusto collante tra l’ospedale e il territorio”, sostiene, rivendicando una messa a terra vera dell’integrazione sociosanitaria, “io direi integrazione sociosanitaria e sociale – precisa -. E io credo che su questo segmento, l’assistente sociale sia l’unico professionista in grado di poter fare quel tipo di attività”.
Tramparulo ha voluto anche ricordare chi oggi rappresenta la Fp Cgil nei luoghi di lavoro, evidenziando che “tanti vostri colleghi, all’ultima tornata Rsu, si sono candidati e oggi sono la Cgil nella contrattazione aziendale”.
“La nostra è una categoria, la Funzione Pubblica Cgil, vicina e sensibile alla vostra attività professionale. Continueremo a batterci dentro i tavoli di lavoro e fuori dai tavoli di lavoro affinché, attraverso i contratti nazionali ma anche attraverso la contrattazione di secondo livello, quindi quella all’interno delle aziende, vi sia dato il giusto e sacrosanto riconoscimento professionale. Questa professione merita di crescere, questa professione non è seconda a nessuno. Non c’è una competizione, perché non sta nell’indole di chi fa questo tipo di attività porsi in competizione con altre carriere professionali – spiega Tramparulo -. Noi riteniamo che gli assistenti sociali abbiano un loro profilo, una propria dignità, un proprio percorso lavorativo e anche uno sviluppo non solo di carriera, ma anche di riconoscimento economico”.
Senza mai dimenticare che le risposte che servono a queste lavoratrici e lavoratori professionisti non sono solo per crescere all’interno dei servizi ma anche per “far crescere e far modificare i servizi perché la società lo richiede”.
- Il videomessaggio di Lello Tramparulo, segretario generale Fp Cgil Lombardia
- Simona Regondi – Presidente CROAS Lombardia
- Al microfono Barbara Rosina – Presidente del CNOAS
- Leonardo Puleri, segretario Fp Cgil Sondrio





