Speranza, coordinatrice Fp Cgil: ‘per il giudice il corso di formazione è un requisito potestativo’. Cremonesi, segretario generale della categoria milanese: ‘siamo dalla parte dei diritti’
28 feb. – Il contratto nazionale di Federcasa, quello che si applica a lavoratrici e lavoratori delle Aler, le aziende lombarde di edilizia residenziale, prevede per le figure dei custodi uno scatto automatico dopo due anni, da D2 a D1. Punto. “La partecipazione ai corsi aziendali non è vincolante. Per questo l’anno scorso in sede di sottoscrizione dell’accordo abbiamo verbalizzato i nostri dissensi ad Aler, in primis il suo dichiarare che i lavoratori non superarono con profitto i corsi di formazione organizzati. Da qui il ricorso legale che abbiamo aperto per alcuni custodi che si sono rivolti a noi. Il primo è stato vinto oggi da una lavoratrice che non è stata chiamata a nessun corso dalla Aler ma che aveva il diritto, passati i due anni di inquadramento in D2, di salire di livello”. Lidia Speranza, coordinatrice Fp Cgil in Aler Milano, è soddisfatta della sentenza emessa oggi dal Tribunale di Milano in favore della custode patrocinata dal sindacato.
La delegata precisa anche che tra i punti per cui la Cgil “ha firmato l’accordo aziendale con dissensi per alcune parti del testo, c’è la previsione di un importo forfettario di circa 1000 euro per l’arretrato, senza considerare l’anzianità di lavoro. Inoltre un tema per noi centrale, la salute e sicurezza, non poteva essere oggetto di rinuncia in sede di sottoscrizione delle conciliazioni”.
Per questo non avete aderito alle conciliazioni? “Avevamo chiesto ad Aler di correggere il testo del verbale perché le conciliazioni non hanno tutelato i diritti del personale ma l’azienda si è rifiutata” aggiunge Speranza.
“Aler dovrà anche pagare le spese processuali – sottolinea Natale Cremonesi, segretario generale Fp Cgil Milano -. Auspichiamo ora ottengano stessa giustizia anche gli altri lavoratori che ci hanno chiesto aiuto. Noi ci siamo e ci saremo sempre, con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, per difendere ed estendere i diritti di chi lavora”.