27 Jul 2024
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Cri Mede-Valle / La Fp Cgil Pavia per la salvaguardia dei posti di lavoro e del servizio di emergenza urgenza

Il Comitato della Croce Rossa di Mede ha deciso di licenziare 8 su 9 dipendenti, in ragione dei costi del personale. Levata di scudi del sindacato, con il segretario Panella che preannuncia l’impugnazione dei licenziamenti

7 gen. – “Anziché trattare con Areu hanno preferito licenziare”. Il licenziamento di 8 su 9 lavoratrici e lavoratori del Comitato della Croce Rossa di Mede-Valle partirà il prossimo 1° febbraio e Riccardo Panella, segretario della Fp Cgil Pavia, non la manda a dire all’ente: “Impugneremo i licenziamenti, tutti i posti di lavoro vanno salvaguardati”. Come si è arrivati a questo punto? “È vero che le tariffe dell’Agenzia regionale emergenza e urgenza non vengono riviste da un po’. Ma in trattativa qualcosa si poteva smuovere ed è proprio al tavolo per far partire la nuova convenzione del servizio 118 (di 6 mesi, fino a giugno) che il Comitato Cri di Mede neanche si è voluto avvicinare. E in ragione dei costi per il personale sono partiti i licenziamenti”.

Otto su nove, appunto. “Guarda caso l’unico risparmiato non ha firmato la lettera di protesta che gli altri lavoratori, insieme alla nostra organizzazione sindacale, hanno inviato alla presidenza regionale e nazionale della Cri per segnalare ripetute violazioni contrattuali” racconta Panella, precisando che la Fp Cgil ha chiesto comunque all’ente lomellino di fornire la documentazione sulla situazione economica e del personale. “È da ottobre che abbiamo intrapreso questa vertenza e ancora non abbiamo ricevuto una risposta dalla Cri di Mede che agisce in questo modo un comportamento antisindacale. Motivo di preoccupazione – aggiunge il segretario Fp Cgil -, è il futuro di questo servizio che copre 21 comuni e serve 25mila cittadini. Non vorremmo che questo passo significasse l’anticamera della sua chiusura. Ancora non sappiamo chi subentrerà alla Croce Rossa il 31 gennaio. Al nuovo ente ribadiremo l’importanza della salvaguardia dei livelli occupazionali e della qualità del servizio”.