18 Apr 2024
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Agenzie fiscali: due date di lotta

Nell’ambito dello stato di agitazione, il 23 gennaio è Fisco-day, con 2 ore di blocco delle attività e indizioni di assemblee. Il 6 febbraio manifestazione nazionale a Roma sotto al Mef

13 gen. – Dopo lo stato di agitazione unitario indetto il 2 gennaio, parte la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle Agenzie fiscali che il 23 gennaio,  per 2 ore (dalle 10 alle 12) bloccheranno gli uffici organizzando assemblee nelle varie sedi delle Entrate e delle Dogane e Monopoli, mentre il 6 febbraio scenderanno in piazza a Roma alla manifestazione nazionale che sarà organizzata sotto al Ministero dell’Economia.

“La nostra mobilitazione parte da lontano, con le Agenzie Fiscali in forte sofferenza per le carenze di personale, l’organizzazione e i carichi di lavoro, il tetto ai fondi” afferma Riccardo Rattini, coordinatore Fp Cgil Lombardia Agenzia delle Entrate. Rispetto al suo ente il sindacalista sottolinea che “nella nostra regione, tra il 2019 e il 2020, andranno in pensione almeno 750 colleghi, a fronte di nuovi ingressi quasi nulli. La politica ha la pretesa di raggiungere obiettivi maggiori dal recupero dell’evasione fiscale ma il personale diminuisce e i carichi di lavoro sono esorbitanti. C’è poi il paradosso – aggiunge Rattini – del tetto del salario accessorio per cui non possiamo accedere a 50 milioni dei nostri fondi che potrebbero essere utilizzati per incentivi, per aumentare i premi, per i capi team, per le progressioni economiche orizzontali. Sono soldi nostri e non li possiamo esigere!”.

Chi sono i capi team? “Hanno il ruolo di coordinare i lavoratori delle Entrate. Per loro si è aperto un problema. Il 31 dicembre 2019 sono decaduti e non sono stati rinnovati perché non si è trovato un accordo né l’amministrazione ha proceduto a una proroga unilaterale. Così al momento manca la loro figura. In più, c’è attesa per i poer, cioè lavoratrici e lavoratori in posizioni organizzative di elevata responsabilità. Il prossimo 25 febbraio ci sarà la sentenza della Corte Costituzionale su queste figure che, istituite per legge, potrebbero essere bocciate e decadere. Se ciò avvenisse, tra dirigenti e lavoratori non ci sarebbero figure di coordinamento intermedie. In Lombardia, poi, i dirigenti hanno anche altri 1-2 incarichi ad interim e con i tre prossimi pensionamenti la situazione diverrà devastante. Ribadisco: la politica chiede di potenziare la lotta all’evasione fiscale ma con la forza lavoro in essere non si porterà avanti nemmeno l’ordinario!”.

Anche per quanto riguarda l’Agenzia delle Dogane, il coordinatore Fp Cgil Lombardia Filiberto Puggioni, conferma che lo stato di agitazione è stato indetto “su temi specifici, primo fra tutti la carenza di organici che rende difficile svolgere già il lavoro istituzionale. A gennaio dovevano partire i concorsi per 500 posti ma al momento, per problemi di risorse, non ce n’è traccia. Se continuiamo così tra un anno chiudiamo, non abbiamo persone. Ed è un problema che tenderà ad aumentare, in prospettiva, anche con la Brexit”. Cioè? “Dal 1° febbraio ci sarà un incremento di attività da svolgere. Vedi il servizio viaggiatori, con i controlli che andranno notevolmente potenziati. Senza personale sufficiente si creeranno lunghissime code e disservizi. In assenza di accordi, l’unità doganale ancora resta ma non si sa in prospettiva. Il traffico delle merci sull’Italia aumenterà: come vi faremo fronte dal 1° gennaio 2021? Mancano lavoratrici e lavoratori, mancano i soldi per pagare i servizi e le indennità. Così non si può andare avanti” chiude Puggioni.