Sabato 25 gennaio giornata di mobilitazione internazionale
15 gen. – “Dobbiamo gridare il nostro no alla guerra, alla sua preparazione, a chi la provoca per giustificare la produzione e la vendita di armi. La guerra è un flagello per tutti, nessuno può chiamarsi fuori, siamo tutti coinvolti. Manifestiamo il nostro sostegno alle popolazioni, vere vittime delle guerre, a chi si rivolta da Baghdad a Teheran, da Beirut ad Algeri, da Damasco al Cairo, a Gerusalemme, a Gaza”. Il movimento pacifista italiano (una rete di movimenti, associazioni e sindacati, tra cui la Cgil), con l’appello “Spegniamo la guerra, accendiamo la Pace!”, nell’ambito della giornata di mobilitazione internazionale fissata per sabato 25 gennaio, invita a mobilitarsi contro guerre e dittature e a fianco dei popoli che lottano per i propri diritti e futuro.
Nell’appello si chiede all’Unione Europea e al nostro Governo di fare la propria parte. Nello specifico, all’UE, di “assumere una forte iniziativa che miri ad interrompere la spirale di tensione e costruisca una soluzione politica, rispettosa dei diritti dei popoli, dell’insieme dei conflitti in corso in Medio Oriente e avviare una rapida implementazione del Piano Europeo per l’Africa (Africa Plan) accompagnandolo da un patto per una gestione condivisa dei flussi migratori”. Al nostro esecutivo si chiede di agire concretamente per “fermare la spirale di violenze”. Come? Ad esempio, bloccando l’acquisto degli F35, fermando la vendita di armi ai paesi in guerra, negando l’uso delle basi Usa in Italia per intervenire, senza mandato Onu, in paesi terzi.
La giornata mondiale per la pace, indetta dal movimento pacifista statunitense per respingere la guerra di Trump all’Iran e la guerra in quanto tale, in Italia vedrà banchetti, sit-in e iniziative varie nelle scuole, nei posti di lavoro, nelle piazze.
Il segretario generale della Cgil ha definito l’attacco Usa in Iraq che il 3 gennaio scorso ha portato all’uccisione, tra gli altri, del generale iraniano Qassem Soleimani, “un crimine di guerra. Un’esecuzione mirata e senza alcuna copertura giuridica internazionale. Un oltraggio al ruolo e alla responsabilità del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, organo responsabile della pace e della sicurezza del pianeta, di cui gli Stati Uniti d’America sono membro permanente”.
Con Maurizio Landini “La Cgil ribadisce il suo netto rifiuto alla guerra e al terrorismo. Siamo fermamente convinti che non sia l’uso della forza o della deterrenza militare a risolvere i conflitti – ha aggiunto -, ma che solo con il primato e il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani, con la cooperazione e il partenariato internazionale, sia possibile accompagnare le popolazioni, le diverse comunità etniche e religiose e gli stati della regione Mediorientale a ricostruire società giuste e democratiche, contrastando così diseguaglianze, migrazioni forzate e sfruttamento selvaggio delle risorse naturali e del lavoro”.
Sul sito della Rete della Pace tutte le informazioni sulla giornata di mobilitazione.