Presa di posizione della Fp Cgil lombarda sulla scelta della Giunta Fontana di diffondere le proprie politiche anche attraverso i profili social privati dei propri dipendenti
11 feb. – “Non ci posso credere e comunque personalmente non mi presterò mai ad una simile cosa”. “Assurdo, un modo per controllare i dipendenti e…. (classificarli…?)”. Quelli riportati sono alcuni dei commenti scritti sulla pagina Facebook della Fp Cgil Lombardia quando, nei giorni scorsi, il sindacato ha denunciato in un post che la Regione intende supportare le proprie politiche anche attraverso i profili social privati (“LinkedIn in primis”) dei propri dipendenti. Una strategia scritta nero su bianco nel Piano di Comunicazione e Promozione 2020 dell’amministrazione.
La Fp Cgil ha preso prontamente posizione su questa “scelta discutibile e pericolosa: rischia di ledere la libertà di opinione delle lavoratrici e dei lavoratori, invadendone la sfera privata e il tempo libero. Chiederemo ai responsabili della Giunta regionale le dovute spiegazioni a tutela dei quasi 3000 dipendenti dell’ente” preavverte Lucilla Pirovano. Per la coordinatrice Fp si sta facendo confusione sul ruolo dei lavoratori di una amministrazione pubblica che è altro da essere alle dipendenze “di una maggioranza pro tempore. Non vorremmo mai che la disponibilità a fare propaganda politica per chi è alla guida della Giunta diventi elemento di discrimine tra lavoratori. Approfondiremo la questione”.
Preoccupazione viene espressa anche dalla segretaria generale Manuela Vanoli che guarda anche oltre Regione Lombardia. “Non vorremmo che questa strategia comunicativa facesse da apripista a decisioni simili da parte delle altre pubbliche amministrazioni che per ben funzionare hanno bisogno di sufficiente personale formato, aggiornato e motivato e non sotto una indebita pressione. Figuriamoci se poi un domani queste pratiche comunicative fossero legate a progetti obiettivo! Il passo potrebbe essere breve”.