A maggior ragione con il coronavirus lo smart working va applicato il più possibile dove si può
6 mar. – “L’utilizzo del lavoro agile non è una scelta ma un obbligo, sia sotto il profilo etico, a tutela della salute pubblica, sia sotto il profilo normativo. Basta nascondersi dietro difficoltà organizzative futili e inaccettabili. È tempo di lavoro agile”. La Fp Cgil Lecco, con i segretari Lello Tramparulo e Teresa Elmo, prende posizione sullo strumento dello smart working che, a maggior ragione con l’epidemia da Covid-19 in corso, si fa doppiamente utile: per conciliare tempi di vita e tempi di lavoro (complicati dalla sospensione delle attività scolastiche e quindi dei figli a casa) e per proteggere le persone contenendo le possibilità di contagio. A partire da lavoratrici e lavoratori più a rischio avendo personalmente condizioni di fragilità personale o familiare.
Il sindacato chiede che la circolare 1/2020 del Ministero della Pubblica Amministrazione, “Misure incentivanti per il ricorso a modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa” diventi concretamente operativa. “Superato il regime sperimentale dell’obbligo per la P.A. di adottare misure organizzative per il ricorso a nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa, è arrivato il momento di mettere in atto quanto sino ad oggi affrontato soltanto concettualmente. Facciamo dunque un appello a tutte le Pubbliche Amministrazioni presenti sul territorio, a partire da Comune e Provincia di Lecco, affinché diano il buon esempio, applicando immediatamente le disposizioni ministeriali”.
Al lavoro agile al momento ha aderito solo la Asst di Lecco, avviando un bando per circa 50 postazioni. Mentre gli altri enti pubblici si trincerano dietro una serie di scuse, dalla mancanza di strumenti informatici alle difficoltà ad accedere a dati condivisi. “La ministra Fabiana Dadone risponde che in caso di indisponibilità o insufficienza di dotazioni strumentali da parte dell’Ente, il dipendente che si renda disponibile può anche utilizzare propri dispositivi (pc o tablet) facendo ricorso a soluzioni cloud (garantendo adeguati livelli di sicurezza e di protezione della rete) e a strumenti per la partecipazione da remoto a riunioni e incontri di lavoro”. Così cita la Fp Cgil Lecco, avvalendosi dei provvedimenti della controparte governativa. L’obiettivo è un puntello sindacale di lungo corso.