Sostegno della Fp Cgil alle lavoratrici e ai lavoratori dello spettacolo. Domani manifestazioni unitarie in tutta Italia, a Milano in piazza della Scala alle ore 10
“Il prossimo 30 ottobre aderiremo e sosterremo, insieme a SLC CGIL, alla manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo,, un settore sul quale le indispensabili misure di contrasto alla pandemia da Coronavirus incidono in modo grave determinando particolare precarietà e sofferenza”. Così sulla sua pagina Facebook la Fp Cgil Milano, in appoggio alla protesta nazionale che domani, nel capoluogo lombardo, si terrà alle ore 10 in piazza della Scala.
Per arginare il contagio pandemico, sale teatrali e cinematografiche sono state chiuse dalle nuove misure governative che, come sottolinea la Fp Cgil nazionale dando la propria solidarietà alla manifestazione unitaria, “hanno inciso e stanno incidendo in maniera pesantissima su un settore fondamentale per lo sviluppo culturale del nostro paese, determinando grande sofferenza per migliaia di lavoratori, moltissimi dei quali non hanno ancora ricevuto le forme di sostegno al reddito promesse dal governo”.
Per questo la Fp Cgil ritiene necessario e urgente l’accoglimento della richiesta di istituire un tavolo permanente di confronto con il Mibact, il Ministero del Lavoro e le Associazioni di categoria volto ad individuare forme di finanziamento pubblico aggiuntivo che possano garantire maggiori e stabili tutele per i lavoratori ed un piano di ripartenza diffuso delle attività in sicurezza”.
Emilia Natale, Fp Cgil Milano, specifica: “Il settore non è composto solo di grandi nomi, ci sono anche performers, artisti, attrezzisti e tecnici, organizzatori, segretari e manovali, è indispensabile progettare forme di finanziamento pubblico aggiuntivo che vadano a costruire un efficace sistema di garanzie e tutele per questi lavoratori”. Amaro il commento di Valentina Tescari, delegata alla Triennale Milano Teatro: “Non sono in discussione le misure di contenimento ma l’impressione è che si trattino le donne e gli uomini dello spettacolo come se fossero superflui e sacrificabili”.