23 Apr 2024
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Sciopero nazionale Servizi ambientali / I presidi unitari lombardi di lunedì 8 novembre

Viscardi (Fp Cgil Lombardia): “Rivendichiamo un contratto dignitoso, innovativo e inclusivo, diametralmente opposto a quello cui stanno pensando le parti datoriali. Diciamo no a flessibilità senza regole e precarizzazione, no allo smantellamento dei diritti”

4 nov. 2021 – Anche in Lombardia, lunedì 8 novembre, giornata dello sciopero nazionale dei servizi ambientali, i sindacati organizzano, dei presidi territoriali per dare visibilità alla protesta.

Queste i luoghi e gli orari: Bergamo (Prefettura, via Tasso 8, ore 9-12), Brescia (Prefettura, Piazza Paolo VI 29, ore 9-12), Como (Prefettura, Via A. Volta 50, ore 9-12), Cremona (Linea Gestioni, Via Postumia 102, ore 5-13), Crema (Linea Gestioni, Via Volta 3, ore 5-13), Lecco (Prefettura, Corso Promessi Sposi 36, ore 10.30-12), Lodi (Prefettura, Corso Umberto I 40, ore 9-12), Mantova (Piazza Martiri di Belfiore, ore 9-12); Milano e Ticino Olona (Assolombarda, Via Pantano 9, ore 9-12), Monza Brianza (Municipio, Piazza Trento e Trieste, ore 9-12), Pavia (Prefettura, P.za Guicciardi 1, ore 9-12), Varese (Prefettura, P.za Libertà 1, ore 9-12).

“L’8 novembre le lavoratrici e i lavoratori dell’igiene ambientale pubblica e privata scioperano per un rinnovo dignitoso del contratto nazionale, fermo da 27 mesi, per migliorare le condizioni di lavoro e la qualità dei servizi e per rilanciare il settore – racconta Davide Viscardi, segretario Fp Cgil Lombardia -. Dopo gli attivi unitari nazionale e regionale, dove sono state rappresentate le diverse ragioni del malcontento delle operatrici e degli operatori, insieme alle rivendicazioni elaborate nella piattaforma contrattuale, scendiamo in piazza per dare il segnale che stiamo facendo sul serio. Siamo consapevoli – aggiunge Viscardi – che la lotta sarà lunga, ma le parti datoriali dovranno capire che noi andremo avanti finché non raggiungeremo i risultati auspicati”.

Lo sciopero di lunedì prossimo sarà per l’intera giornata e turno di lavoro. Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel lombarde spiegano che la contrapposizione in corso è in primis sul tipo di contratto nazionale. Loro puntano a quello unico e di filiera, le controparti a uno “strumento per operare una flessibilità senza regole dell’organizzazione oraria delle operatrici e degli operatori. Vogliono ridimensionare il sistema delle relazioni industriali, precarizzare i rapporti di lavoro specie per chi è a part/time ed eliminarne il limite massimo aziendale – sostengono i sindacati -. Per la parte economica del contratto pensano al solo vincolo inflattivo e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente all’azienda. Non danno segnali per riconoscere la professionalità dei lavoratori addetti agli impianti”.

Viscardi ricorda i temi principali portati avanti dalle organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto: “Relazioni industriali vere e partecipate; applicazione del contratto (con una evoluzione dell’articolato) anche a chi opera negli impianti di riciclo, miglioramento del sistema di classificazione del personale. Più sicurezza sul luogo di lavoro e più tutela della salute, fare formazione continua. Migliori condizioni di lavoro, incrementi economici mirati alla salvaguardia del potere d’acquisto delle retribuzioni dei lavoratori e maggiori spazi al welfare contrattuale e al sistema dell’indennità. E ancora, importantissima, l’esigibilità della clausola sociale nei cambi di appalto. Sono – evidenzia Viscardi – temi diametralmente opposti alla precarizzazione e flessibilità senza regole proposti dalle parti datoriali”.