Creston (Fp Cgil): “Un accordo doveroso e importante. Il lavoro pubblico non può che essere stabile, garantendo diritti di cittadinanza”
30 mar. 2022 – Siglato tra sindacati e Regione Lombardia l’accordo che stabilizza le lavoratrici e i lavoratori precari di tutta la sanità pubblica: aziende socio sanitarie (Asst), agenzie di tutela della salute (Ats), istituti di ricerca (Irccs e Izs), aziende di servizi alla persona (Asp), le aziende regionali per l’emergenza urgenza (Areu) e per la protezione ambientale (Arpa).
Cosa prevede l’accordo? “Le strutture possono bandire, fino al 31 dicembre 2022, concorsi per il 50% riservati alla stabilizzazione delle lavoratrici e lavoratori precari che devono avere due requisiti: un contratto di lavoro flessibile presso l’ente in cui lavora attivato dopo il 28 agosto 2015, quando è entrata in vigore la legge 124 di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni; alla presentazione della domanda, e comunque entro fine anno, abbiano maturato, negli ultimi otto anno, almeno tre anni di contratto, anche non continuativi, presso un ente del servizio sanitario nazionale” risponde Gilberto Creston, segretario Fp Cgil Lombardia.
Quindi il bando dovrà essere fatto da ogni singola azienda? “Esattamente, nel rispetto del piano triennale dei fabbisogni di personale e garantendo l’accesso al concorso anche dall’esterno. Ogni ente declinerà questo accordo sulla base della propria regolamentazione aziendale” precisa Creston.
Per quanto riguarda, invece, il personale precario reclutato per affrontare la pandemia e per quello di servizi reinternalizzati? “Il pressing sindacale ha portato Regione Lombardia a impegnarsi ad aprire in tempi brevi con le aziende sanitarie un confronto per dare applicazione a questo accordo. Intanto tutti auspichiamo che i rapporti di lavoro in essere siano mantenuti, anche per accorciare le liste d’attesa, stanti le criticità del sistema”.
Se applicato un buon accordo, dunque. “Un accordo doveroso e importante. Il lavoro pubblico non può che essere stabile, garantendo diritti di cittadinanza. A prescindere, il lavoro deve essere sicuro, per tutte e tutti, garantendo diritti, tutele, dignità e prospettive” afferma Creston. Aggiungendo: “Nei mesi di settembre e dicembre faremo il punto, con la Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia, sull’andamento dei processi di stabilizzazione, mentre le aziende attiveranno confronti con le organizzazioni sindacali anche in relazione alle domande del personale precario coinvolto”.
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