Cesare Bottiroli (Fp Cgil Milano) dal presidio unitario sotto la Prefettura: “Non possiamo permettere di impoverire la cultura, una risorsa che per definizione non può essere che ricca ed universalmente accessibile”
4 lug. 2022 – “Basta tagli a risorse e organici nello Stato, no alle svendita dei Beni Culturali”. Così uno striscione al presidio unitario sotto la Prefettura di Corso Monforte, a cui ha partecipato la Fp Cgil Milano, in contemporanea con la mobilitazione nazionale e il presidio centrale a Roma.
“Contro l’abbandono del Ministero della Cultura” lo slogan della protesta che verte principalmente su: gravi carenze di personale, non rispetto del contratto, cancellazione del lavoro da remoto, noncuranza dei temi legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (tra cui i carichi di lavoro per realizzarlo).
“Anche gli istituti milanesi stanno vivendo tante difficoltà e le lavoratrici e i lavoratori sono al collasso. L’apertura di siti come la Pinacoteca, la Braidense e il Cenacolo, per citarne alcuni, è garantita solo da personale non dipendente. Non possiamo permettere di impoverire la cultura, una risorsa che per definizione non può essere che ricca ed universalmente accessibile – attacca Cesare Bottiroli, segretario Fp Cgil Milano -. Ma la carenza di personale, purtroppo, va proprio in questa brutta direzione”.
“In Lombardia, in caso di malattia o ferie del personale, alcuni siti archeologici sono costretti a chiudere. È inaccettabile – incalza Felicia Russo, coordinatrice regionale Fp Cgil -, come lo è esternalizzare. Chiediamo assunzioni straordinarie, investimenti, innovazione, rispetto dei diritti e delle condizioni di lavoro, un percorso condiviso in merito all’effettuazione del Pnrr”.