Anche dalle piazze della Lombardia, con Cgil e Uil, la rivedicazione di un cambio di passo da parte del governo. E la lotta va avanti
16 dic. 2022 – Oggi in Lombardia la CGIL, insieme alla UIL, nell’ambito della settimana di mobilitazione nazionale, ha movimentato nelle piazze, o con attivi, la giornata di sciopero generale, che per le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici interessa l’intera giornata o turno di lavoro.
Lo sciopero è stato indetto per contrastare una legge di bilancio regressiva e iniqua, che attacca i poveri, crea nuova precarietà, non interviene per aumentare i salari, non sostiene un fisco equo e la lotta all’evasione fiscale ma fa condoni. Si è voluto così fare pressione su una manovra sbagliata dove non ci sono provvedimenti per la rivalutazione delle pensioni e una riforma giusta del sistema previdenziale, dove non si riconoscono il lavoro di cura e i lavori gravosi, non si guarda a donne e giovani, si taglia su sanità e welfare (alla faccia dell’esperienza pandemica!), non ci sono le misure necessarie per rafforzare salute e sicurezza sul lavoro, la legalità del lavoro.
Una manovra che non stanzia risorse per rinnovare i contratti pubblici nè investe sui servizi pubblici – erogatori dei diritti di cittadinanza – con le massiccie assunzioni che urgono alle pubbliche amministrazioni.
“Vogliamo una manovra incardinata sulla giustizia sociale e la coesione sociale, ispirata dalla solidarietà, che si muova verso un diverso e sostenibile modello di sviluppo sociale. Una manovra per la trasformazione sociale che faccia gli interessi generali del Paese e sia dalla parte delle persone, a partire da quelle più deboli. Lo diciamo forte e chiaro anche come Funzione Pubblica Cgil della Lombardia” afferma Manuela Vanoli, segretaria generale della Fp Cgil regionale.
Le ragioni di questa giornata di sciopero rimarranno un presente che scotta nella lotta che i sindacati intendono portare avanti. Lo sostiene il segretario generale della Cgil Lombardia, Alessandro Pagano, che alla manifestazione milanese oggi ha dichiarato: “Ci assumiamo la responsabilità di unire il mondo del lavoro, perché la voce dei lavoratori sia ascoltata. Il governo ha fatto solo promesse. Chiediamo di cambiare la legge di bilancio. Se così non sarà, se questa è la qualità delle politiche anche future del governo, le contrasteremo con tutte le forze. Andiamo avanti. Lo sciopero è solo un inizio. Scioperare oggi è una scelta individuale e collettiva che costa sacrificio ma dobbiamo scegliere di lottare, il sindacato confederale c’è e continuerà a dar voce ai diritti”.
Lo sostiene la segretaria generale Fp Cgil nazionale, Serena Sorrentino che, dalla manifestazione di Roma, assicura: “Con oggi non si conclude la mobilitazione per rivendicare contratti dignitosi, salari adeguati, dignità sociale. Il governo non ascolta il lavoro, ma i diritti non si cancellano e i bisogni sociali aumenteranno proprio per le risposte sbagliate sulla politica economica e sociale della legge di Bilancio, si premia l’evasione e si aumenta la sofferenza economica delle famiglie che sul caro vita non hanno alcuna risposta. Non ci rassegniamo al fatto che non ci siano risorse per i contratti di sanità, funzioni centrali e funzioni locali, e non ci raccontino – evidenzia – che se ne occuperanno con la prossima legge di Bilancio. Con un’inflazione a due cifre il lavoro pubblico sta pagando tre volte la crisi: meno salario, niente contratto e assunzioni, meno servizi pubblici”.
Da qui il rincarare la dose di Sorrentino quando avvisa: “Siamo in stati in piazza in questa settimana con vertenze legata alla giustizia, all’Inl, per difendere il Servizio sanitario nazionale, per lottare contro le esternalizzazioni dei servizi educativi, per difendere il diritto al contratto delle lavoratrici e dei lavoratori del terzo settore, delle Rsa e della sanità privata. Andremo avanti contro le politiche che attaccano la dignità del lavoro, aumentano la precarietà, negano il diritto a rinnovare i contratti nazionali ai lavoratori dei servizi fondamentali, impoveriscono le famiglie e privatizzano i servizi. Contro la divisione sociale e per la solidarietà e la giustizia sociale, continueremo la nostra lotta, perché i diritti non sono favori e noi siamo ‘Partigiani del Lavoro’”.
Delle conclusioni di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil nazionale, che ha chiuso oggi, a Roma, una settimana decisamente intensa, basti riportare questa istanza che ha il sapore di un desiderio e la tenacia di un obiettivo: per “un Paese nuovo, un Paese diverso”.
Qui l’album fotografico delle manifestazioni e iniziative in Lombardia