La rivendicazione della Rsu dell’Associazione di Bosisio Parini, Ponte Lambro e Lecco di passare al contratto nazionale pubblico tutte le lavoratrici e i lavoratori delle strutture sanitarie convenzionate con il Sistema Sanitario Regionale. Concil (Fp Cgil): “Per noi anche risarcitorio in termini etici, dopo lo scippo del contratto della sanità privata”
23 gen. 2023 – “Chiediamo alla Signora Ministra e alla Giunta regionale uscente di mettersi una mano sulla coscienza, a tutela delle cure dei pazienti e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Associazione, e di riconoscere l’obbligo per tutte le strutture sanitarie convenzionate con il SSR di applicare il CCNL della Sanità pubblica: il lavoro dei dipendenti privati deve essere retribuito con la stessa dignità del pubblico impiego, per contrastare l’inflazione per noi galoppante e il costo della vita ormai insostenibile”. Così una nota diffusa venerdì scorso dalla RSU La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, Ponte Lambro e Lecco.
Come spiega Flavio Concil, delegato Fp Cgil Lecco, venerdì 20 gennaio la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli, insieme al Consigliere regionale Mauro Piazza (entrambi della Lega), hanno visitato la sede di Bosisio Parini dell’Associazione La Nostra Famiglia. “Siamo a ridosso delle elezioni regionali e questa visita, fatta nell’ombra ma per portare luce a una certa politica, servendosi pure dei meriti delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Associazione, è quanto meno sconveniente. Sarebbe più utile, e soprattutto giusto e coerente, dare risposte alla nostra legittima rivendicazione di passare al contratto nazionale pubblico: operiamo per una struttura fiore all’occhiello della riabilitazione sanitaria e sociale e chiediamo il ccnl della sanità pubblica non solo per noi ma per tutte le operatrici e operatori delle strutture sanitarie convenzionate, in coerenza con il principio che per uno stesso lavoro debbano esserci stessi diritti e stesso salario. Riteniamo che sia proprio arrivato il momento di farlo” insiste Concil.
Il sindacalista ricorda anche, per La Nostra Famiglia, lo scippo del contratto nazionale della sanità privata del 2020, “quando, mentre si ultimavano le trattative per rinnovarlo, dopo un blocco di oltre 14 anni, l’Associazione unilateralmente ha deciso di sostituirlo ai suoi dipendenti con il ccnl Aris Rsa/Cdr. Ora – aggiunge Concil – grazie ai ricorsi che abbiamo raccolto con la Fp Cgil, abbiamo già vinto la prima causa pilota, proprio qui a Bosisio, ma ci sono circa 2000 lavoratrici e lavoratori che tra Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Campania e Puglia, hanno diritto a ricevere gli aumenti e tutele contrattuali fermi da tre lustri. Sarebbe, ora, anche risarcitorio in termini etici, passare direttamente al contratto della sanità pubblica! Per questo andremo avanti con la nostra mobilitazione”.
La Rsu lecchese è determinata nella difesa dei servizi pubblici erogati dall’Associazione e attende, alla vigilia delle elezioni regionali, una risposta concreta da parte della politica.