Tramparulo (Fp Cgil Lombardia): “I 7 giorni di presenza dovranno corrispondere a 50,24 ore lavorative, per superare le difficoltà dei turni di 12 ore e dei turni notturni. A livello territoriale sarà importante la verifica dei dati relativi al personale”
28 feb. 2023 – “La Direzione Regionale al Welfare ha confermato i contenuti dell’accordo regionale sull’indennità di pronto soccorso siglato lo scorso 13 gennaio. I dati sul personale destinatario di questa indennità sono stati ricevuti da Regione e saranno oggetto di informativa a livello aziendale. Noi come parti sindacali ne verificheremo la congruità in ogni ambito, pronti a intervenire laddove fosse necessario”. Così Lello Tramparulo, neo segretario Fp Cgil Lombardia, dopo l’incontro unitario di ieri a Palazzo Lombardia.
Ripercorriamo i punti principali dell’accordo? “L’indennità di pronto soccorso nasce dalla legge di bilancio, dalle risorse appostate nel 2021 e recepite dal contratto nazionale della sanità pubblica. L’accordo con Regione Lombardia è servito a disciplinare come gestire questa indennità per il biennio 2022-2023: 100 euro mensili per le lavoratrici e i lavoratori dei servizi di pronto soccorso accreditati e di primo soccorso, dei pronto soccorso pediatrici e ginecologici accreditati e dedicati in accesso diretto e/o triage, dei mezzi di soccorso Soreu (Sale operative regionali dell’emergenza urgenza) e Agenzia regionale di emergenza urgenza – risponde il dirigente sindacale -. Al personale che in un mese fa almeno 7 turni (la presenza include ferie, congedi e permessi retribuiti) l’indennità è pagata per 12 mesi, per il restante è riparametrata su 20 giorni standard lavorativi (5 euro per turno). Entro marzo saranno erogati gli arretrati 2022 e il primo trimestre 2023, poi l’indennità sarà cadenzata mensilmente”.
Perché l’accordo ha dovuto essere confermato? “Regione ha deciso di fare un interpello all’Aran in merito alla effettiva presenza in servizio, volendo escludere ogni tipo di assenza. Noi abbiamo subito ribadito che l’accordo era già sottoscritto e valido. Dopo il parere Aran e con l’incontro regionale del 27 febbraio, è stato stabilito che i 7 giorni di presenza dovranno corrispondere a 50,24 ore lavorative, per superare le difficoltà dei turni di 12 ore e dei turni notturni. Regione Lombardia inoltrerà alle Aziende socio sanitarie territoriali una circolare esplicativa per fare applicare correttamente l’accordo e, ripeto, vigileremo anche noi”.
È uscito altro dal tavolo? “Abbiamo chiesto di aggiornare l’accordo regionale sulle stabilizzazioni. Le lavoratrici e i lavoratori dei ruolo tecnico-amministrativo e i ricercatori vanno inclusi, la platea va dunque ampliata e anche i limiti temporali per la stabilizzazione”, chiude Tramparulo.