Dal seminario Epsu alla Camera del Lavoro, le considerazioni della Fp Cgil, con il segretario generale milanese Alberto Motta e il coordinatore regionale Daniele Pirri
10 mag. 2023 – Alla Camera del Lavoro di Milano, l’Epsu, la Federazione Europea dei Sindacati dei Servizi Pubblici, ha organizzato un seminario dove ha presentato lo studio, a cura di Vera Weghmann (Public Services International Research Unit) “La gestione dei rifiuti in Europa”.
Al seminario, preceduto, lunedì 8 maggio, da una visita all’impianto di trattam ento della plastica Seruso Spa di Verderio, Alberto Motta, segretario generale Fp Cgil Milano, ha portato i saluti della categoria: “Momenti di studio come questi – ha detto – sono importanti; di fronte all’urgenza della transizione ecologica, come sindacato dobbiamo rivendicare un ruolo centrale nel governo del cambiamento, altrimenti rischiamo che si apra una frattura tra scelte ambientali e mondo del lavoro che non possiamo permetterci.”
“Epsu ha commissionato questo studio anche per avere un quadro europeo sull’andamento del settore, dell’occupazione e delle più importanti multinazionali nel mercato europeo”, racconta Daniele Pirri, coordinatore regionale della Fp Cgil Lombardia, che ha partecipato all’incontro portando un suo contributo anche su come sono organizzate le relazioni sindacali al gruppo A2A, nello specifico per l’Area Ambientale.
Quali aspetti di questo studio ritieni più interessanti? “Quello legato alla prevenzione dei rifiuti, per cui l’Unione Europea, se davvero crede nell’economia circolare, deve investire per creare posti di lavoro, e quello legato alla salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, che deve sempre essere al massimo e non è mai abbastanza”, risponde il sindacalista.
Perché è importante prevenire i rifiuti? “Sono troppi, vanno ridotti e per farlo bisognerebbe cambiare modello di sviluppo, ridurre la produzione e il consumo, a beneficio della sostenibilità ambientale. Lo diciamo da tempo come Cgil e lo dice anche lo studio proponendo, ad esempio, la ‘sharing economy e la prevenzione degli imballaggi’: occorre un altro modello economico, alla cui base sta una svolta culturale, per cui si fa un consumo consapevole delle risorse, dei beni”, afferma Pirri.
Per quanto riguarda l’occupazione nei servizi ambientali? “È emerso, per l’Europa, un fenomeno che non abbiamo in Italia, cioè la raccolta rifiuti attraverso il lavoro informale. Gran parte della raccolta differenziata è fatta attraverso questa forma di lavoro nero. Una modalità che apre molte criticità che coinvolgono i numeri reali di occupati in modo regolare, i diritti, e le tutele. In Lombardia, come in generale nel sistema Italia -racconta Pirri -, abbiamo personale nei servizi ambientali a cui viene applicato impropriamente un contratto multiservizio o di cooperazione sociale e ciò comporta differenze a livelli retributivi e di tutele”.
Altro? “In Italia, raggiungere la percentuale di riciclo dei materiali prefissata dalla Comunità Europea passa anche da impianti per il recupero delle terre rare nei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Un tema molto importante per un paese importatore come il nostro. Auspichiamo così che, a livello europeo, venga scelta una sola modalità per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata, permettendo un suo reale confronto”, chiude Pirri.
Comunicato FP CGIL Nazionale – Lombardia – Milano >>>