La Fp Cgil sta dando il benvenuto alle nuove lavoratrici e lavoratori dell’Ispettorato del Lavoro, mettendoli di fronte all’importanza del loro ruolo e alle difficoltà del percorso intrapreso. Il numero degli ingressi, a livello milanese e regionale, resta al di sotto delle necessità, denuncia il sindacato
13 lug. 2023 – La salute e la sicurezza sul lavoro sono una priorità per la Cgil, ma l’obiettivo pieno non si riesce a raggiungere, visto che tutti i giorni, purtroppo, sul lavoro c’è chi muore. E per il lavoro ci si può ammalare o infortunare.
Tra gli strumenti che ci sono per tutelare le lavoratrici e i lavoratori ci sono i servizi dell’Ispettorato nazionale del lavoro, che hanno anche il compito, tra gli altri, di vigilare sulla correttezza e legalità dei rapporti di lavoro, le retribuzioni, i contributi previdenziali, nonché, appunto, sulle stesse condizioni lavorative, che comprendono se si subiscono discriminazioni, mobbing, ingiustizie e così via.
Come tutte le pubbliche amministrazioni anche l’Inl soffre, però, per le carenze di organico che mettono a dura prova il poter esercitare adeguatamente le attività previste. Per questo le nuove assunzioni, nei giorni scorsi, rappresentano una prima boccata d’ossigeno per questi servizi ispettivi.
La Fp Cgil, in diverse parti del Paese, sta accogliendo il personale neo-assunto con un volantino di benvenuto ma anche di presentazione del programma e del sistema di attività del quadrato rosso.
Oggi, per esempio, all’Istituto Territoriale del Lavoro di Milano, è stato distribuito un volantino dal segretario della Fp Cgil territoriale Cesare Bottiroli, con la delegata Rsu Sabrina Scaldaferri, e firmato anche dal segretario Fp Cgil Lombardia Dino Pusceddu e dal coordinatore nazionale Fp Cgil Matteo Ariano dove, oltre agli auguri di buon lavoro, si mettono in guardia le lavoratrici e i lavoratori rispetto alle difficoltà che si troveranno ad affrontare e per le quali possono trovare un valido supporto nel sindacato.
“Per anni abbiamo chiesto di rafforzare in modo cospicuo e strutturale l’organico degli ispettori tecnici. Oggi, con la tua assunzione e quella di diversi altri colleghi, un primo passo è stato fatto, ma sappiamo che non può essere considerato risolutivo del problema e che non basterà a frenare le morti e gli infortuni sul lavoro – sostiene la Fp Cgil nel volantino rivolto alla neoassunta e al neoassunto – . Continueremo a batterci affinché le risorse umane, finanziarie e strumentali dell’INL siano adeguate al fondamentale compito ed alla missione dell’Istituto, perché le lavoratrici ed i lavoratori in Italia siano tutelati e protetti nel loro lavoro. Per fare tutto ciò è necessario valorizzare il tuo ruolo, i tuoi compiti, e di tutti i tuoi colleghi dell’INL, chiedere ed ottenere per tutti quanti voi una formazione continua ed aggiornata, il giusto riconoscimento economico del vostro impegno, condizioni di lavoro tecnologicamente e strumentalmente adeguate, il riconoscimento dei vostri diritti e della conciliabilità del vostro lavoro con gli impegni familiari e personali”.
Bottiroli già mette l’allerta. “Milano prima aveva 3 ispettori in organico, ora stanno facendo la formazione a 27 nuove persone. Abbiamo però il timore che ne entreranno solo una ventina, visto alcuni sono vincitori di più concorsi e altri per questioni familiari hanno chiesto una ricollocazione”.
“Da tempo denunciamo la carenza di personale in tutti gli ispettorati del lavoro della Lombardia e la consistenza degli ispettori tecnici rispetto non solo alla dotazione prevista dal Ministero ma soprattutto rispetto al numero delle aziende nella regione. Prima di queste assunzioni gli ispettori chiamati a vigilare sulla sicurezza sul lavoro in tutta la Lombardia erano una decina – aggiunge il segretario Fp Cgil regionale Pusceddu -. Senza controlli si abbassa l’attenzione delle imprese alla sicurezza e, come abbiamo visto nei recenti fatti di cronaca, aumentano gli infortuni. Questa tornata assunzionale è una prima risposta ma del tutto insufficiente alla missione dell’Istituto in un territorio denso di attività come quello lombardo”.