I Nas intervengono dopo le denunce sindacali. Al posto del servizio sospeso, al personale è consegnato il buono pasto. Fp Cgil: Vigileremo, la salute è una priorità
14 lug. 2023 – I Nas arrivano al carcere di Bollate e stoppano temporaneamente il servizio mensa. Che i cibi siano abitati non è bellissimo e soprattutto non è salutare. La denuncia unitaria dei sindacati è stata considerata. Tra loro quella della Fp Cgil che, immediatamente, nelle scorse settimane, si è attivata con il coordinatore regionale Calogero Lo Presti e con il vice coordinatore regionale Bruno Pompeo, che in quella casa di reclusione lavora in qualità di assistente capo coordinatore della Polizia Penitenziaria.
Ieri il Nucleo Antisofisticazione e Sanità dei Carabinieri si è presentato nella struttura carceraria più conosciuta per le sue esperienze all’avanguardia e ha chiuso il refettorio “per almeno 15 giorni”, racconta Pompeo, “per il suo ripristino strutturale, visto che ci sono i muri scrostati e in essi gli scarafaggi, prodotti alimentari non conformi a quanto dichiarato sul capitolato della mensa. Fino a quando non si tornerà a condizioni igienico-sanitarie ottimali verrà dato alle lavoratrici e ai lavoratori, come richiesto unitariamente, il buono pasto”.
Il sindacalista evidenzia che ai Nas erano state trasmesse tutte le prove del caso, documentando una situazione peggiore di quella che è stata riscontrata, “ad esempio cibi avariati e in stato di decomposizione, insetti nei pasti o pezzi di spugna. In ogni modo, la chiusura temporanea della mensa è un risultato e vigileremo affinché si lavori davvero a un servizio dignitoso a tutela della salute del personale”.
A lui si affianca il segretario della Fp Cgil Milano, Cesare Bottiroli. “La situazione a Bollate desta molta preoccupazione. Da diverso tempo i sindacati, e in particolare la Funzione pubblica Cgil, chiedono all’Amministrazione Penitenziaria un radicale cambio di passo in materia di benessere organizzativo del personale dipendente. Per quanto ci riguarda, continueremo a rivendicare condizioni migliori per le lavoratrici ei lavoratori. A partire dalla tutela della loro salute e incolumità”.