11 May 2025
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“Lavorare in salute e sicurezza si può” / La proposta della Fp Cgil

Lavorare in sicurezza si può

C’è un problema organizzativo, il più delle volte, a monte di infortuni, malattie professionali e aggressioni che aumentano anche nei servizi pubblici. Il sindacato propone “un indice di risposta organizzativa”, accanto al piano straordinario di assunzioni nelle Pa

20 sett. 2023 – “Lavorare in salute e sicurezza si può”. Lo sostiene la Fp Cgil Nazionale che ha messo a punto “una strada possibile, un metodo”, il CRO, un indice sulla capacità di risposta organizzativa che permette di valutare quanto un ente o un’azienda dei servizi pubblici o di pubblica utilità siano efficienti ed efficaci nel rispondere in termini di prevenzione, salute e sicurezza verso le proprie lavoratrici e lavoratori dipendenti.

È in sostanza un parametro che, collegato alla performance organizzativa, è in grado di fotografare situazioni virtuose o anomalie, fronte di infortuni o malattie professionali. Indicando, in questo secondo caso, l’urgenza di porre correttivi.

La proposta sindacale è stata lanciata dalla Fp Cgil in un convegno organizzato a Roma sul tema, presso il Parlamentino Inail, mercoledì 20 settembre.

Malattie professionali e infortuni

I dati presentati per l’occasione sulle malattie professionali e infortuni indicano che anche nei settori dei servizi pubblici e di pubblica utilità cresce il problema: nel 2022, rispetto al 2021, le denunce di infortunio sono state il 25,7% in più (pari a 697.773, di cui 1090 mortali), con le percentuali che schizzano al +113,1% nell’ambito sanitario e dell’assistenza sociale e al +54,8% nelle amministrazioni pubbliche.

In quanto alle malattie professionali, il raffronto delle denunce tra 2022 e 2021 è di +9,9% (60.774 casi) e balza al +35% rispetto al 2020! “A causa delle malattie professionali in Europa si registrano perdite pari a 500 milioni di euro – comunica la Fp Cgil -. In Italia ogni malattia professionale ha un costo di oltre 200mila euro (stime dell’Agenzia europea per la sicurezza sul lavoro)”. Fatta la moltiplicazione, sui casi del 2022 la cifra in Italia supererebbe ampiamente i 12 miliardi.

Il ROP

È utile qui sapere del ROP (return on prevention), indice che misura il ritorno economico di investire in prevenzione e sicurezza, ed è del 2,2: “questo significa che ogni euro speso in salute e sicurezza sul lavoro genera un valore più che doppio. Investire in prevenzione, quindi, rappresenta persino una opportunità di sviluppo”, evidenzia la Funzione Pubblica del quadrato rosso.

Manca personale ispettivo

Delle Pa fa parte proprio il personale che dovrebbe controllare la salute e sicurezza nei posti di lavoro, cioè quello dell’Ispettorato nazionale del Lavoro e quello dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza delle aziende del sistema sanitario. Peccato che le carenze di organico in questi due enti non rendano sufficientemente praticabile questa fondamentale attività: come controllare, in Italia, con circa 3000 lavoratrici e lavoratori complessivamente tra Inl e Asl, 1 milione e 700mila aziende circa (dati Inps)? Si attesterebbero sulle 566 a ispettore, ma sono anche molte di più considerando sedi distaccate, cantieri, appalti. Figurarsi poi aggiungendo alle imprese tutto il restante mondo del lavoro!

Piano straordinario di assunzioni e contrattazione sull’organizzazione del lavoro

La richiesta della categoria, con la Cgil, di un piano straordinario di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni serve anche a sanare questo vulnus. Perché “nella maggior parte dei casi, infortuni, malattie professionale e anche aggressioni sono conseguenza di un problema organizzativo”. Ed è per questo che, come rappresentato al convegno, credendo e perseguendo “la funzione partecipativa della tutela”, la Fp Cgil rivendica di poter contrattare l’organizzazione del lavoro. Perché, invece, si nega ai sindacati di partecipare a questi tavoli, a maggior ragione considerando “il bagaglio culturale in loro possesso: l’esperienza di lavoratrici e lavoratori”?

Cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro

Al contempo, urge “una complessiva cultura della prevenzione e sicurezza sul lavoro”, con norme adeguate alle trasformazioni apportate dalla tecnologia, e una valorizzazione piena del ruolo in primis preventivo e sul campo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, Rls e Rlst.

Il coordinatore Fp Cgil Lombardia dell’Igiene ambientale, Daniele Pirri, nel suo intervento al convegno ha raccontato le buone pratiche in merito agite in Amsa e Linea Gestioni, due realtà del gruppo A2A.

Ma sono gocce in mezzo al mare. Dalle lavoratrici e lavoratori dei servizi ambientali alle educatrici e alle assistenti sociali, dai vigili del fuoco al personale sanitario e socio sanitario, dai cantonieri alle lavoratrici e ai lavoratori della Motorizzazione Civile (a partire da chi opera nelle officine con autotreni, autocarri e mezzi eccezionali a motore acceso) per citarne solo alcuni, tutte e tutti devono potere stare e lavorare bene.

La Via Maestra il 7 ottobre a Roma

La Fp Cgil ha presentato le sue proposte. Partecipando, sabato 7 ottobre, alla manifestazione nazionale in Piazza San Giovanni a Roma, ribadirà che la via maestra per lavorare in sicurezza passa dalla prevenzione.

 

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La registrazione del convegno della Fp Cgil Nazionale del 20 settembre