Il Comune vuole tagliare, nella programmazione triennale 2024/2026, il 65% dei fondi. Pirovano (Fp Cgil): “Inaccettabile, le Civiche sono un fiore all’occhiello della città. Il tempo stringe, servono risposte veloci e concrete”
18 apr. 2024 – Sono forse più conosciute singolarmente, le quattro Scuole Civiche milanesi che sfornano di continuo talenti, formando professioniste e professionisti che trovano subito lavoro (strabiliante il dato, 95%). Anzi è il lavoro che li cerca, visto che c’è chi trova posto anche prima del diploma. Dal 2000 le Scuole di Cinema, Luchino Visconti, Interpreti e traduttori, Altiero Spinelli, Musica, Claudio Abbado e Teatro, Paolo Grassi sono riunite nella Fondazione Milano, ente partecipato dell’amministrazione meneghina, unica socia.
Per scongiurare il rischio del 65% di tagli programmati dal Comune, con lo slogan “Il futuro è adesso. Scuole Civiche, scuole di tutti”, lo scorso 19 febbraio è partita fuori dal Teatro Elfo Puccini una lotta unitaria di studenti, lavoratrici e lavoratori, che, i primi con un flash mob, i secondi riuniti in assemblea, hanno la precisa intenzione di fare cambiare direzione a Palazzo Marino.
Per questo “Il futuro è adesso” è diventata ora anche una petizione on line e per questo un nuovo presidio, con performance teatrale, è previsto, sotto le sue finestre (in concomitanza con una seduta del Consiglio comunale) e davanti alla prestigiosa Scala – perché anche le coincidenze aiutano la causa -, per martedì 23 aprile, dalle ore 16 alle 19. Data fino alla quale, per 6 giorni, in Fondazione, c’è l’autogestione.
All’incontro di lunedì scorso, 15 aprile, l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi ha preso tempo.
“Ma il tempo stringe – considera Lucilla Pirovano, segretaria della Fp Cgil metropolitana -. Tra aprile e maggio si aprono le iscrizioni per le selezioni per il prossimo anno accademico, non si può rischiare, servono risposte veloci e concrete”.
A quanto ammontano i tagli?
“Il contributo del Comune di Milano per la Fondazione è di quasi 10 milioni ma, in ragione delle politiche dei tagli lineari agli enti locali da parte dei governi che si sono succeduti, ha deciso di ridurli nel triennio, per cui stando alla programmazione attuale per il 2026 non si arriva ai 3 milioni. Questo significa spezzare le gambe alla continuità didattica, al numero e alla qualità dei corsi offerti. Vengono formati, sulle quattro scuole, circa 3000 studenti e c’è richiesta di accedere all’alta formazione qui erogata anche dall’estero. Tagliare significa fare del male all’arte, alla cultura, che sono cibo per lo stare al mondo, relazione creativa con sé e con gli altri. E questo per noi è una priorità”, risponde Pirovano.
Quali sono le istanze sindacali?
“Salvaguardare, appunto, la continuità dell’offerta formativa; aprire al più presto e senza riserve le iscrizioni per il nuovo anno accademico; garantire la tenuta occupazionale per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti e i collaboratori; tutelare il diritto allo studio, la funzione culturale e il valore storico delle Scuole Civiche, un fiore all’occhiello per il mondo della cultura di Milano. Un bene comune, pubblico, che deve poter restare accessibile anche in termini di rette. Sono Civiche, e come dice la parola, sono “di tutte e tutti”, è il loro bello e tali devono restare – sottolinea Pirovano -. La nostra città non può permettersi, dunque, scelte scellerate, disinvestire sul futuro è inaccettabile. Il futuro si fa adesso, la vertenza è aperta, la mobilitazione continua, mentre siamo in attesa della convocazione del Prefetto. È importante che il nostro appello, la nostra lotta si allarghi. Gli ‘Amici delle Civiche’ ci sono già, facciamo aumentare questa amicizia, questa voce deve diventare sempre più forte: stare con le civiche, valorizzarle”.