Il segretario regionale Bruno Zecca spiega la piattaforma sindacale provando a intercettare, con un questionario on line, le mediche e i medici di Ps
3 giu. 2024 – Come distribuire le risorse economiche che indennizzano i medici dei pronto soccorso lombardi? La Fp Cgil Medici regionale, con il segretario Bruno Zecca, ha una piattaforma alternativa, a partire dal metodo, a quella di Regione Lombardia.
Partiamo da cosa propone Regione al tavolo?
“Regione vuole definire i servizi di Pronto Soccorso delegandone i criteri a ogni singola Asst e distribuire gli indennizzi in modo asimmetrico tra le aziende socio sanitarie, sulla base di dati di cui non verifica la coerenza”, risponde Zecca.
Questo cosa comporta?
“Il rischio che le risorse vadano a indennizzare altri medici ma non quelli di Pronto Soccorso. Una distribuzione che porterebbe al paradosso, in alcune Asst, di dare solo il 40% del riconoscimento economico alle professionalità mediche in prima linea nei Pronto Soccorso. Non solo – aggiunge il sindacalista –, avremmo anche meno arretrati per gli anni 2022-24, perché distribuiti appunto ‘a pioggia’. Inoltre, una situazione a macchia di leopardo dei servizi di Pronto Soccorso potrebbe ridurre ulteriormente l’attrattività di alcuni presidi ospedalieri rispetto ad altri”.
Cosa propone, invece, la Fp Cgil?
“Di definire criteri univoci per identificare i servizi di Pronto Soccorso in tutta la Lombardia. Per fare questo è necessario, al tavolo, un punto d’incontro tra le posizioni di tutte le sigle sindacali. E chiediamo che i dati forniti dalle Asst sul numero di ‘turni istituzionali’ siano trasparenti e aderenti a questi criteri – sottolinea Zecca -. Questo, inoltre, semplificherebbe molto il lavoro della contrattazione integrativa aziendale, cui spetterebbe solo l’onere di verifica della ripartizione sulla base dei turni effettivamente prestati”.
La proposta Fp Cgil quali risultati porterebbe?
“Salari più alti per i medici che lavorano in quella frontiera sanitaria che è l’emergenza-urgenza e maggiori arretrati per il triennio 2022-2024. Un nostro obiettivo è che in tutte le aziende ospedaliere lombarde si possa garantire una soglia minima di 6 euro all’ora per l’indennità di Pronto Soccorso”.
L’indennità a chi è rivolta?
“Ai medici che lavorano: nei Pronto Soccorso generali e pediatrici di accettazione polispecialistica; nelle OBI, le Unità di Osservazione Breve Intensiva, afferenti ai Ps; nei mezzi mobili di soccorso 118. Aggiungo che ci siamo resi disponibili a un accordo che riconosca il disagio anche di altri medici operanti nei servizi di Ps, purché ad essi esclusivamente dedicati (vedi i servizi di radiologia)”.
I prossimi passi?
“Vogliamo fare conoscere il più possibile la posizione della Fp Cgil e chiedere a tutti i medici del settore di sostenerla perché abbia più forza al tavolo di confronto. Per questo stiamo diffondendo un volantino con un breve questionario on line per intercettare tutte le mediche e i medici di Ps. Anche se in questo momento parliamo di soldi, è fondamentale mantenere l’attenzione sul focus della questione ovvero le difficili condizioni di lavoro. Per questo spingiamo perché attraverso questa indennità vengano riconosciuti elementi quali: la complessità di un approccio polispecialistico ai bisogni dell’utenza, l’elevato numero e complessità clinica degli accessi, il ruolo nelle reti dell’emergenza-urgenza, il sovraccarico di lavoro psico-fisico, il boarding (quando, in assenza di posti letto liberi nei reparti ospedalieri, il paziente sosta in pronto soccorso – ndr), l’elevato rischio clinico e lo stress lavoro-correlato. Una situazione che sta sempre più facendo salire il tasso di abbandoni lavorativi. Un reale cambio di rotta – sostiene Zecca – è possibile solo attraverso una chiara visione di sistema e una forte spinta dal basso”.