La due giorni lombarda della Fp Cgil nazionale, con il segretario Michele Vannini, attraverso realtà sanitarie dei territori di Milano, Monza Brianza, Bergamo e Brescia
25 sett. 2024 – Giornate dense di incontri e di chilometri macinati tra Milano, la provincia di Monza e Brianza, Bergamo e Brescia.
Il furgoncino della Fp Cgil, con il segretario nazionale Michele Vannini, insieme al segretario regionale con delega alla sanità Lello Tramparulo e la segretaria organizzativa Isa Guarneri, più una delegazione della Fp Cgil milanese, tra cui il segretario generale Alberto Motta e il funzionario Antonio Bagnaschi, ha portato la campagna “Sanitari, curiamoci di noi” tra le delegate e i delegati, le lavoratrici e i lavoratori delle strutture sanitarie.
Prima tappa, ieri, l’Ospedale di Melzo. “Nel settembre del 2021, quando iniziavano ad emergere le tante criticità psichiatriche provocate dalla pandemia, l’Asst Melegnano Martesana chiudeva il reparto di psichiatria dell’Ospedale di Melzo, privando di un servizio fondamentale un territorio con una popolazione di 400.000 persone – denuncia subito Bagnaschi della Fp Cgil Milano -. Doveva essere una chiusura temporanea, per una momentanea carenza di medici, ma a distanza di tre anni, il reparto è ancora chiuso. L’Asst ha più volte annunciato investimenti per gli interventi strutturali sui presidi territoriali, però intanto continua a chiudere o esternalizzare servizi per carenza di lavoratrici e lavoratori. Il lavoro di infermieri e medici è sempre più difficile – aggiunge il sindacalista -. Servirebbero subito nuove assunzioni, di personale ce n’è sempre troppo poco, i servizi sono in continua sofferenza e la sanità territoriale, invece di crescere e avvicinarsi ai cittadini, è sempre vicina al collasso”.
Seconda tappa, l’Ospedale di Vimercate e la Casa di Comunità di Vimercate, che fanno parte dell’unica Asst della provincia di Monza e Brianza, una tra le più grandi in Lombardia.
Susanna Cellari, della Fp Cgil territoriale, nel suo racconto si concentra sulle “due ore intense, interessanti e coinvolgenti, nelle quali le nostre delegate e i nostri delegati e i dipendenti della Asst Brianza hanno condiviso con i nostri segretari la loro esperienza lavorativa, gli aspetti critici e gli aspetti positivi, descrivendo le loro giornate e ponendo molte richieste per poter migliorare le proprie condizioni nell’ottica di questa importante campagna promossa dalla nostra Federazione Nazionale per “la sanità che vogliamo”.
Gli argomenti trattati sono stati molteplici, “affrontati con spirito critico ma sempre costruttivo: dai suggerimenti per migliorare il dettato contrattuale, viste le trattative aperte per il rinnovo del ccnl della Sanità pubblica, alle esperienze lavorative, anche positive, del quotidiano. Fino ad arrivare alle criticità legate alla crescente disaffezione nei confronti del lavoro in sanità”, riassume Cellari.
Dopo l’ospedale, sempre a Vimercate, ci si è recati presso la Casa di Comunità, dove sono state descritte al segretario Vannini “le molteplici attività svolte in questi importati presidi territoriali, le difficoltà e i risultati raggiunti. Questa campagna è stata accolta positivamente: vedere questa attenzione da parte della Fp Cgil nazionale e regionale che con i segretari si reca nelle nostre aziende sanitarie per parlare delle condizioni di lavoro direttamente con il personale ha dato un importante segnale di coinvolgimento e partecipazione, oltre che motivazionale”, commenta la sindacalista della Fp Cgil MB.
Considerazioni, queste, estensibili a tutti gli incontri di questo tour.
Nel pomeriggio di martedì 24 settembre, il tour Fp Cgil è proseguito in Arpa Lombardia, dove, nella nuova sede accanto all’Ospedale di Niguarda, le lavoratrici e i lavoratori che si occupano di protezione ambientale hanno partecipato alla riunione sia in presenza che, grazie all’intervento della coordinatrice regionale, Alessandra Zanni, da remoto, per le colleghe e i colleghi degli uffici dislocati sul territorio.
“Vannini ci ha illustrato il percorso difficilissimo del rinnovo contrattuale, soffermandosi sugli aspetti peculiari dell’attività delle agenzie per la protezione dell’ambiente che non trovano una risposta immediata nel ccnl che, di necessità, interviene sulle realtà ospedaliere – riferisce Zanni -. Il segretario ci ha anche ribadito che per la Cgil il personale operante nella sanità pubblica non dovrebbe avere l’obbligo d’iscrizione agli ordini professionali, ancor più nel caso delle Arpa/Appa, che, essendo chiamate al controllo e alla vigilanza delle matrici ambientali sui territori, non hanno la possibilità di effettuare prestazioni extraistituzionali per il potenziale conflitto d’interessi. Finita la riunione – conclude –, abbiamo fatto visitare a tutti i presenti la sede, aperta nel luglio 2023, che ospita il Dipartimento provinciale di Milano e il laboratorio Area Ovest”.
La giornata si è chiusa con un confronto serale e un rinfresco al Circolo Grossoni, gestito da una comunità psichiatrica, presso il Paolo Pini.
Le tappe programmate di mercoledì 25 settembre erano Bergamo e Brescia.
La mattina è iniziata all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e poi alla Camera del Lavoro, per il Coordinamento provinciale con le delegate e i delegati della sanità pubblica.
“Siamo qui per riportare al centro le professioni della sanità pubblica, da svolgere in condizioni che devono essere dignitose e con un contratto che sostenga il lavoro sanitario in tutti i suoi aspetti, da quelli retributivi a quelli di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro -, ha detto il segretario generale della Fp Cgil Bergamo, Giorgio Locatelli -. Oggi le professioni sanitarie, in tutte le loro declinazioni, non appaiono attrattive. Vogliamo che tornino ad esserlo, perché per questo Paese la garanzia di una universalità della sanità è legata strettamente alla tenuta sociale”.
Il furgoncino rosso è poi ripartito alla volta di Brescia, dove, davanti agli Spedali Civili, è stato accolto dal gazebo colorato e vivace della Fp Cgil territoriale.
“L’iniziativa ‘Sanitari, curiamoci di noi’ è stata accolta con grande entusiasmo da una folta rappresentanza di lavoratori e lavoratrici degli Spedali Civili, ma anche da delegati delle cliniche vicine, da una rappresentanza della Camera del Lavoro e di lavoratori di altre categorie che hanno fatto loro il tema della sanità come impegno a prendersi cura di chi ci cura – dice Nadia Lazzaroni, segretaria Fp Cgil Brescia -. Il tema portato da questa iniziativa è molto sentito dal personale sanitario, perché spesso chi si prende cura degli altri non ha tempo per badare a sé stesso, invece oggi l’ascolto individuale e collettivo della Cgil è stato come un ampio abbraccio”.
Le lavoratrici e i lavoratori hanno dunque “rappresentato le loro singole situazioni. I temi usciti sono le criticità della sanità, quindi la carenza di personale, le difficoltà di conciliazione vita-lavoro, le remunerazioni inadeguate, problematiche organizzative. Accanto alla complessità del loro lavoro, però, – aggiunge Lazzaroni – hanno anche messo in luce quali sono le eccellenze del nostro sistema sanitario pubblico, in particolare del Civile di Brescia, eccellenza per molti ambiti medici e un punto di riferimento per tutto il territorio lombardo. È dunque anche uscito l’orgoglio di far parte di un grosso ospedale pubblico – sottolinea -, come anche di un’organizzazione come la nostra Cgil. È stata una giornata molto positiva – continua – che ha fatto capire il ruolo della rappresentanza sindacale per la tutela dei propri diritti e la risoluzione dei problemi. E va anche segnalato che anche l’utenza dell’ospedale ha mostrato interesse per l’evento di oggi, avvicinandosi al nostro gazebo per saperne di più. Condividere la nostra campagna con le persone che usufruiscono dei servizi è stato molto importante, devono conoscere le condizioni di lavoro e le difficoltà del personale sanitario. Solo così – conclude – possono capirle e condividere la nostra lotta”.
“Il motivo della campagna Fp Cgil è raccontare, con un tour su tutto il territorio nazionale, le condizioni della sanità del nostro paese, quelle che vivono le lavoratrici e i lavoratori, con le tante problematiche omogenee ma anche le peculiari diversità, in base all’organizzazione dei servizi sanitari regionali – ha dichiarato il segretario nazionale Fp Cgil Michele Vannini, al termine di questo primo percorso lombardo -. Non ci sono però solo le criticità ma anche, nonostante le difficoltà organizzative, le carenze di personale, i bassi salari, i carichi di lavoro elevatissimi, tantissime luci, perché le donne e gli uomini che lavorano per il Servizio Sanitario Nazionale di tutti fanno e producono risultati tutti i giorni straordinari. La Lombardia non fa eccezione – rimarca -. Abbiamo incrociato ovviamente le difficoltà, dalle voci delle lavoratrici e dei lavoratori, ma visto anche eccellenze, realtà di grande prospettiva. Un patrimonio straordinario che va valorizzato, che va rilanciato”.
A lui si aggiunge il segretario regionale Fp Cgil Lello Tramparulo: “Abbiamo ascoltato e raccolto le voci e le testimonianze delle donne e degli uomini che tutti i giorni garantiscono i servizi pubblici nella nostra regione e documentato sui social questa prima tappa della Fp Cgil nazionale. Abbiamo visto la sanità ospedaliera e la sanità territoriale, tanto dimenticata durante la pandemia. Siamo sempre più convinti che, per potenziare la sanità pubblica e garantire il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione, sia imprescindibile investire con nuove assunzioni e la valorizzazione del personale”.
Il viaggio non finisce qui e tornerà in Lombardia.