24 Nov 2024
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“Più democrazia nei luoghi di lavoro”

Dal 23 al 27 novembre mobilitazione europea indetta dalla Ces e le federazioni sindacali europee. Lanciata una petizione on line che sarà consegnata al Parlamento europeo: “Non c’è tempo da perdere: c’è bisogno di un intervento urgente. Sono già stati avviati pesanti processi di ristrutturazione a seguito della crisi causata dal COVID-19. Il diritto fondamentale alla democrazia nei luoghi di lavoro deve essere rispettato ora più che mai”

23 nov. – Parte oggi e dura fino a venerdì 27 novembre la settimana di mobilitazione europea “Più democrazia sui luoghi di lavoro”. Ad organizzarla, la Confederazione europea dei sindacati e le Federazioni sindacali europee. Con tanto di petizione da sottoscrivere on line: “La crisi finanziaria e la pandemia hanno evidenziato come le imprese che prevedono la partecipazione dei lavoratori assumano decisioni più mirate al lungo periodo e più sostenibili, con conseguenti vantaggi sociali ed economici. Allo stesso modo, le amministrazioni pubbliche e i fornitori di pubblici servizi possono trarre vantaggio dal coinvolgimento dei lavoratori, con un migliore accesso a servizi di qualità e una maggiore responsabilità nella fornitura dei servizi – si legge nell’istanza -. Tuttavia fin troppo spesso le direzioni aziendali non rispettano gli obblighi sanciti dalla legge di informare e consultare i rappresentanti dei lavoratori in tempi adeguati su piani aziendali che comportino conseguenze su posti di lavoro, reddito e condizioni di lavoro. Allo stesso modo, gli enti pubblici non garantiscono il pieno rispetto della democrazia nei luoghi di lavoro, peraltro nemmeno all’interno delle rispettive amministrazioni, e non prevedono sanzioni efficaci e dissuasive. In uno dei momenti più critici per l’intera Unione Europea, imprese, politici e legislatori devono farsi carico delle proprie responsabilità. Facciamo  appello  alle istituzioni nazionali  ed europee  affinché  intervengano immediatamente al fine di garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori nei processi di ristrutturazione in tutti i luoghi di lavoro!”.

La settimana inizierà con l’invio di una lettera alle istituzioni europee e nazionali per chiedere azioni concrete e rapide a garanzia dell’effettiva applicazione e del rispetto dei diritti dei lavoratori di essere informati, consultati e di partecipare al processo decisionale prima che venga adottata qualsiasi decisione. Chiediamo anche il loro impegno per avviare la revisione della direttiva CAE [comitati aziendali europei – ndr] e per un nuovo quadro orizzontale sull’informazione, la consultazione e la partecipazione dei lavoratori per rafforzare i diritti dei lavoratori” informa in una nota Susanna Camusso, responsabile per la Cgil nazionale delle politiche internazionali.

La mobilitazione, vista la pandemia, sarà incentrata soprattutto sui social (da monitorare l’account twitter della Ces per gli aggiornamenti del caso): il 24 novembre tra retweet e dibattiti delle federazioni di settore europee e i sindacati nazionali affiliati; il 25 con un workshop sulla strategia del contenzioso legale per i componenti CAE; giovedì 26 con un webinar con Gabriele Bischoff, membro del Parlamento europeo che “è un attore chiave nel dibattito democratico per rafforzare la democrazia al lavoro, in particolare nel prossimo futuro – sottolinea Camusso – . Durante il webinar, saranno presentate prove e casi specifici per dimostrare la necessità di azioni a livello dell’UE sulla democrazia nei luoghi di lavoro. Sarà possibile dialogare con i deputati al Parlamento europeo e altri partecipanti sulle iniziative necessarie per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori nei processi di ristrutturazione e per rafforzare il quadro giuridico europeo sulla democrazia al lavoro e sulla ristrutturazione”. Sarà, in conclusione, consegnata ai deputati la petizione “Più democrazia nei luoghi di lavoro: un dovere!” che è possibile sottoscrivere on line qui: https://bit.ly/35Uz5Pb

Venerdì 27 novembre verrà fatto il riepilogo della settimana di mobilitazione sul sito della Ces e i social.