3 Jan 2025
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Clir di Parona / Tra crisi aziendale e rischi per la salute pubblica

Panella (Fp Cgil Pavia): tutelare i lavoratori, tutelare il servizio pubblico e i cittadini

9 feb. – “L’allarme rifiuti per strada, nonostante l’incontro in Prefettura dei giorni scorsi, non è stato ancora risolto. Per questo abbiamo proposto di intervenire per tempo, anche con un’ordinanza. Vorremmo evitare l’insorgere di un problema sanitario. Altrimenti camion e strade piene di spazzatura per giorni saranno lo scenario che avremo di fronte”. Riccardo Panella, segretario Fp Cgil Pavia, sta seguendo il caso dell’ex consorzio Clir di Parona che potrebbe essere messo in liquidazione, dopo aver contratto debiti in giro pari a circa 7 milioni di euro.

La crisi aziendale rischia, appunto, di diventare anche una questione di salute pubblica. “Lomellina Energia, partecipata di A2A che gestisce il termovalorizzatore, ha già avvisato che dal 1° marzo non smaltirà più i rifiuti raccolti dal Clir. Vuole prima che il debito di 1 milione e 400 mila euro nei suoi confronti venga sanato. Ma vista la situazione, sarà molto difficile. Come sarà difficile che i comuni facciano un contratto diretto con Lomellina Energia. Per cui bisogna trovare con urgenza una soluzione per il ritiro dei rifiuti. In giro abbiamo già il Covid, non vorremmo avere altre brutte visite” spiega Panella.

Il Clir ha 50 dipendenti, quale sarà ora il loro destino? “Dal punto di vista occupazionale, una volta che i comuni (sono circa una quarantina), autonomamente, faranno le gare, o gli affidamenti a seconda dell’importo, il personale passerà direttamente dal Clir alle amministrazioni interessate, come prevede il contratto dell’igiene ambientale. Però tutto questo va governato e monitorato, visto che le tentazioni a negare la normativa contrattuale potrebbero presentarsi, come ci sta mostrando l’esperienza con un’altra azienda dell’igiene ambientale, l’Asm di Pavia. Siamo e saremo sempre vicino alle lavoratrici e ai lavoratori che vanno tutelati insieme alla garanzia e alla qualità del servizio da erogare ai cittadini e che per noi dovrebbe rimanere pubblico”. (ta)