23 Nov 2024
HomePubblicazioneServizi educativi per l’infanzia “beni in comune”

Servizi educativi per l’infanzia “beni in comune”

Venerdì 29 ottobre, a rinforzo della petizione on line, la Fp Cgil si mobilita con una raccolta straordinaria firme per stoppare le esternalizzazioni sempre più numerose di questi servizi fondamentali per le bambine e i bambini. Pirovano (Fp Cgil Lombardia): “Bisogna investire sul futuro del nostro Paese, con servizi 0-6 a gestione pubblica”

28 ott. 2021 – Le esternalizzazioni dei servizi educativi vanno fermate, la gestione comunale del sistema integrato 0-6 anni è a rischio. La Fp Cgil ha lanciato una petizione che, venerdì 29 ottobre, oltre alle firme on line, vedrà una mobilitazione sul territorio per una raccolta straordinaria firme cartacea, con banchetti organizzati, anche in Lombardia, davanti ad asili nido comunali o nelle piazze.

“Vogliamo dare la più ampia visibilità all’iniziativa, per richiamare l’attenzione della politica e sensibilizzare cittadine e cittadini sul tema – afferma Lucilla Pirovano, coordinatrice Fp Cgil Lombardia -. Nella nostra regione le esternalizzazioni dei nidi e delle scuole dell’infanzia avanzano in modo preoccupante: Sondrio, Como, Pavia, Chiavenna, Magnago, Cusano Milanino, Monza, Villasanta, Sesto San Giovanni, Saronno sono realtà da non imitare. Anzi, per invertire questa rotta, considerando gli investimenti sul sistema educativo previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, occorrono intanto almeno 20mila nuove assunzioni di personale educativo nei servizi comunali 0-6”.

Rinforzare gli organici è il primo passo, ma bisogna anche “investire nel diritto delle bambine e dei bambini ad avere servizi educativi di qualità, defalcando le risorse a questi dedicata dai vincoli di spesa cui sono soggette le amministrazioni comunali” evidenzia la sindacalista. Insieme a un altro punto imprescindibile: il riconoscimento della professionalità e i più giusti inquadramenti contrattuali delle lavoratrici e dei lavoratori che danno “il loro contributo per fare crescere il futuro del nostro Paese”.