Sabato 5 novembre, a Roma, manifestazione nazionale promossa dalla coalizione “Europe for Peace”
28 ott. 2022 – A Roma, da Piazza della Repubblica, dalle ore 14, partirà il corteo per Piazza San Giovanni. Sabato 5 novembre tutta la CGIL tornerà in piazza, dopo le mobilitazioni di ottobre sul territorio, in una grande manifestazione nazionale promossa da “Europe for Peace”.
La piattaforma diffusa dalla coalizione dice già molto nel titolo: “Cessate il fuoco subito, negoziato per la pace! Mettiamo al bando tutte le armi nucleari. Solidarietà con il popolo ucraino e con le vittime di tutte le guerre”.
Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, nell’invitare alla più ampia partecipazione, ha sottolineato: “Abbiamo da subito condannato l’aggressione russa e l’inaccettabile invasione dell’Ucraina, ci siamo fatti parte attiva per sostenere e soccorrere il popolo ucraino attraverso progetti di solidarietà realizzati anche con il sindacato locale. Continueremo ad essere concretamente solidali nei confronti dei rifugiati costretti ad abbandonare il proprio Paese e la propria occupazione, e in particolare nei confronti delle rifugiate, spesso vittime di violenze, discriminazioni, stupri e torture”.
La violenza chiama altra violenza, e mentre sulla guerra c’è chi fa profitti, le persone muoiono o vivono nelle difficoltà e nella disperazione, tanto più profonde quanto più povere.
“La sofferenza della popolazione e le vittime civili aumentano di giorno in giorno, la minaccia nucleare è sempre più concreta. È tempo che chi detiene il potere comprenda che le guerre sono insostenibili dal punto di vista sociale, umano e climatico: è messa a repentaglio l’esistenza stessa del Pianeta – ha detto Landini -. Il mondo del lavoro sta pagando un prezzo altissimo: l’inflazione ha raggiunto livelli insostenibili con conseguenze drammatiche sulle fasce sociali più povere, interi settori economici rischiano il collasso per mancanza di materie prime e per il caro energia, le crisi alimentari mondiali mettono a rischio Paesi già instabili”.
Di fronte a uno scenario che si fa, giorno dopo giorno, più cupo, la richiesta di buon senso e posta con determinazione è quella di fermare il fuoco e aprire subito un vero negoziato. “La diplomazia, con il pieno coinvolgimento delle Nazioni Unite, deve condurre ad una rapida soluzione politica del conflitto. La Cgil ripudia la guerra e continuerà a richiedere con convinzione una Conferenza Internazionale per la pace che impegni tutti gli Stati al rispetto del diritto internazionale, alla riduzione delle spese militari, all’eliminazione delle armi nucleari a favore di investimenti per combattere le povertà, per favorire la transizione ecologica e per garantire un lavoro dignitoso, facendo proprio l’appello di Papa Francesco che ha definito in più occasioni la guerra una scelta scellerata – incalza Landini -. La guerra non si può fermare con la guerra, per questa ragione invitiamo tutte e tutti a partecipare alla manifestazione del 5 novembre a Roma”.
“Fermiamo la guerra, salviamo il mondo. Il sangue versato chiama altro sangue e accumula tragedie. Bisogna interrompere questa spirale, che ha già portato morte e distruzione, e che aggiunge crisi alle già tante crisi in atto – afferma Manuela Vanoli, segretaria generale della Fp Cgil Lombardia -. Bisogna investire sulla pace, che è un bene individuale e collettivo prezioso per tutte e tutti. Le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici, servizi erogati per prendersi cura, a tutti i livelli delle persone, saranno sempre in prima fila ad affermare, in piazza e sui luoghi di lavoro, la Funzione Pacifista di cui si fanno portatori e diffusori. E noi con loro”.