Tramparulo (Fp Cgil): “All’ospedale di Merate non c’è personale aggiuntivo per fare fronte allo spostamento dei posti letto di riabilitazione del presidio di Bellano, dove al terzo piano si farà l’ospedale di comunità. Da qui la decisione di esternalizzare il servizio a una cooperativa sociale. Continuiamo a rivendicare l’urgenza di un piano straordinario di assunzioni e a lottare per difendere e rilanciare il sistema sanitario pubblico e universale”
22 nov. 2022 – Altro pezzo di sanità pubblica lombarda che se va. Come denuncia la Fp Cgil Lecco, con il segretario generale Lello Tramparulo, “al presidio ospedaliero Mandic di Merate saranno trasferiti i 14 posti letto di riabilitazione dell’ospedale di Bellano, dove, al terzo piano, si farà l’ospedale di comunità (inizialmente con 10 posti che in futuro potrebbero essere incrementati fino a un massimo di 20). Siccome il Mandic è in sofferenza di organico già di suo allora che si fa? Si affidano questi posti letto a una cooperativa sociale”.
Quanto personale serve per la riabilitazione? “Sei infermieri e sei operatori socio sanitari – risponde il sindacalista -. Faccio presente che da tempo come Fp Cgil denunciamo le gravi carenze di personale alla Asst Lecco, con tutte le ricadute che ne hanno le lavoratrici e i lavoratori, vedi le 300mila ore accantonate e le 45mila giornate di ferie da recuperare. Complessivamente servirebbero oltre 200 assunzioni tra personale medico e sanitario per dare una svolta alle condizioni di lavoro e dei servizi erogati”.
Quindi è sempre un problema di forze in campo? “L’ultima riforma sanitaria regionale, la legge 22/2021, punta al potenziamento dei servizi territoriali con le case di comunità, gli ospedali di comunità e le centrali operative territoriali, recependo la Missione 6 ‘Salute’ del Pnrr. Ma i finanziamenti del piano nazionale di ripresa e resilienza sono per realizzare le strutture e non per le assunzioni necessarie a farle funzionare e così ecco la scusa pronta per esternalizzare la gestione di posti letto finora gestiti dal pubblico. L’abbiamo subito contestata e continueremo a farlo” afferma Tramparulo.
Come invertire la rotta? “Sanando la mancanza. Nel sistema sanitario pubblico e universale, come sostiene con una vertenza tenace tutta la Fp Cgil, bisogna investire attraverso un piano straordinario di assunzioni che garantisca alle cittadine e ai cittadini il pieno diritto alla tutela della propria salute e che preservi, al contempo, i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che erogano i servizi di assistenza e cura. Diritti, economici e normativi – sottolinea il sindacalista -, che, a parità di lavoro, devono essere gli stessi. Con questa scelta organizzativa a Merate, in uno stesso ospedale, ci saranno lavoratori con il contratto della sanità pubblica e lavoratori con il contratto delle cooperative sociali. Questa frammentazione è insana e iniqua e indebolire il sistema sanitario pubblico significa ignorare la lezione della pandemia, per cui, invece, va non solo difeso ma rilanciato. Lotteremo, per questo, con tutti i mezzi a nostra disposizione”.