3 Jul 2024
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Salute mentale / Lo stato surreale dei servizi sanitari nel pavese

allucinazione

Sturini (Fp Cgil): “Tra mancanza di specialisti e mancanza di spazi, vengono meno le risposte per le persone fragili. Il caso poi della neuropsichiatria infantile è l’apice dell’assurdo”

4 lug. 2023 – “La carenza di specialisti nel reparto di salute mentale impatta sulle reti territoriali per l’assistenza sanitaria. Anche se sono in aumento gli accessi nelle scuole di specializzazione, i benefici si potranno vedere almeno tra 11 anni, il tempo che serve per poter esercitare questa professione”. Così Patrizia Sturini della Fp Cgil Pavia in riferimento al Dipartimento di Salute mentale e dipendenze dell’Azienda sociosanitaria territoriale pavese.

Quali sono le problematiche? “La mancanza di questi specialisti ha prodotto criticità per i fabbisogni di salute delle persone. Ad esempio, per carenza di 4 medici, il Servizio di psichiatria dell’ospedale di Voghera (Spdc) ha dovuto chiudere. I Cps, i Centri psico sociali, oltre ad avere liste d’attesa lunghissime, hanno ridotto l’apertura dalle ore 8 alle ore 16 per garantire al personale il diritto alle ferie. Poi l’apice dell’assurdo è raggiunto dal servizio di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza (Npia)”, sostiene la sindacalista.

Perché? “Lì gli specialisti ci sono e anche tanti tirocinanti laureandi ma il servizio non viene garantito per carenza di spazi. Accade, per i pochi ambulatori, a Vigevano e Mortara. L’assurdità del servizio sanitario, per quanto concerne il Dipartimento salute mentale, è questa: da una parte non ci sono gli psichiatri né i Cps, dall’altra parte, nella neuropsichiatria infantile, ci sono i neuropsichiatri, gli psicologi, i terapisti ma non possono lavorare perché non hanno gli spazi. Non ci sono parole per questa situazione”, rileva Sturini.

Qualche dettaglio, invece? “Dal prossimo settembre, al Npia non potranno erogare prestazioni: 1 psicologa, 1 assistente sociale, 1 logopedista, 1 psicomotricista (peraltro sono quattro lavoratrici stabilizzate), le 2 operatrici del Progetto Autismo (una psicomotricista e un’educatrice), 2-3 tirocinanti psicologi e 2 specializzandi neuropsichiatri infantili che danno tutti un grande contributo alle attività del servizio. Per mancanza di uno studio, il Progetto Autismo verrà sospeso e finora è andato avanti solo perché le operatrici hanno occupato la stanza Deposito attrezzature, libera per due giorni alla settimana fino al 16 giugno – spiega Sturini -. E proprio quel giorno l’assistente sociale è passata a tempo pieno ma anche lei senza più poter praticare visto lo smantellamento dello studio e il ripristino degli spazi come da accreditamento. Una stessa condizione avrà la psicologa (ora in allattamento) che passerà a tempo pieno da settembre ma non potrà più dare prestazioni occupando la stanza Spogliatoio”.

Situazione surreale… “Tra le ultime novità che ci sono state segnalate è che una psicomotricista dell’ospedale di Mortara non potrà più erogare prestazioni perché nel trasferimento dell’ambulatorio da via Fagnani all’Asilo Vittoria dei 3 studi necessari ce ne sarà solo 1. Ma non finisce qui – continua la sindacalista della Fp Cgil pavese -. La logopedista che occupa provvisoriamente, a Vigevano, la palestra della fisioterapista in congedo, quando questa rientrerà non saprà più dove lavorare visto che all’ospedale di Mortara, dove era stata assegnata, non c’è più la stanza per esercitare la sua attività.

Che fare? “La sanità pavese, come quella lombarda, soffre da tempo e le sue condizioni si aggravano. Nei servizi per la salute mentale la situazione, come ho cercato di rappresentare, va oltre l’immaginabile. Nell’immediato, come Fp Cgil abbiamo chiesto un incontro con il Direttore Generale della Asst, per cercare di capire dove si possono ricavare gli spazi all’interno dell’ospedale di Vigevano, visto che ha reparti vuoti e lì si potrebbero predisporre degli ambulatori per poter dare risposte agli utenti, peraltro più fragili degli altri, trattandosi di bambine, bambini e adolescenti. La lotta non sarà facile corso ma la salute delle persone e le condizioni dignitose di chi lavora per farsene carico sono una priorità e come Cgil le sosterremo con tenacia”.