3 Jul 2024
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Vigili del Fuoco: in aumento tumori e decessi. Fp Cgil Lombardia chiede un tavolo regionale permanente di lavoro

Vigili del Fuoco

Milano, 28 agosto 2023 – Le lavoratrici e i lavoratori del Corpo dei Vigili del Fuoco lavorano in situazioni pericolose, per soccorrere e mettere in sicurezza le persone. Hanno in dotazione solo due divise e spesso, tra un intervento e l’altro, non riescono a mettere quella pulita o magari quel dispositivo di protezione individuale (Dpi) non c’è proprio, perché ancora in lavanderia. Così, senza la decontaminazione, le particelle tossiche che restano sulle divise dopo gli interventi vengono assorbite dalla pelle dei Vigili del fuoco facendoli ammalare e, nei casi più gravi, morire. La Fp Cgil, con la campagna “Particella pazza”, lo sta denunciando in totale solitudine da tempo.

“Nell’ultimo anno ci sono stati diversi decessi. Anche in Lombardia, come nel resto d’Italia, abbiamo chiesto alla Direzione regionale di istituire un tavolo permanente di lavoro per fare un censimento sia delle lavoratrici e lavoratori che si sono ammalati sia di quelli morti per il lavoro, in modo da avere il quadro preciso di una situazione seria, e per provare decisamente a cambiarla e ad agire la prevenzione – dichiara Michele Giacalone, coordinatore Fp Cgil VVF Lombardia -. Chiediamo anche la possibilità di rivedere le tempistiche e i criteri delle visite mediche: prima erano ogni 2 anni mentre attualmente sono ogni 3. Andrebbero fatti esami anche più mirati, legati alle patologie oncologiche. Da poco è morto, per un tumore fulminante al colon, un mio collega di corso – aggiunge Giacalone -. Tanti Vigili del Fuoco hanno malattie professionali ma per non perdere l’operatività (che significherebbe 300-400 euro in meno di stipendio), lo nascondono. Ricordiamo anche che non abbiamo copertura Inail per malattia e infortunio, fatto gravissimo. Vogliamo aiutare i colleghi a fare domanda per la causa di servizio”.

“Aprire un tavolo permanente di monitoraggio e lavoro con la Direzione regionale è urgente. Servono i dati, verificarne l’andamento e, di volta in volta, mettere in atto le misure necessarie. Gli studi che abbiamo a disposizione oggi dimostrano che l’errata decontaminazione delle attrezzature, del vestiario e dei DPI comporta l’inalazione di polveri e particelle tossiche. Questo mette a rischio la vita di ogni singolo operatore, sia in servizio che dopo la pensione. La tutela della salute e sicurezza delle donne e degli uomini dei Vigili del Fuoco non può essere una priorità solo della CGIL che da anni denuncia senza sufficiente attenzione dei governi e dell’amministrazione la pericolosità delle polveri a cui vengono esposti i Vigili del Fuoco. Chiediamo con forza che vengano aumentate le tutele e che si migliorino le procedure di decontaminazione – afferma Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia -. Le ‘particelle pazze’ uccidono, la salvaguardia dell’incolumità e dei diritti dei Vigili del Fuoco deve essere considerata un dovere imprescindibile dallo Stato”.

Comunicato stampa