Macrì (Fp Cgil): “L’Amministrazione comunale deve garantire l’apertura dell’asilo Magnolia e così la continuità educativa. La tenacia del comitato genitori ci soddisfa e rende orgogliosi, testimoniando che i servizi pubblici sono un bene comune da tutelare e che difenderli insieme rende le rivendicazioni più forti”
8 lug. 2024 – Una sentenza “storica”. Così i sindacati confederali e di categoria comaschi hanno definito la bocciatura, da parte del Consiglio di Stato, della delibera con cui, lo scorso 7 marzo, la Giunta del sindaco di Como, Alessandro Rapinese, ha deciso di sospendere la chiusura del nido comunale Magnolia di via Passeri.
“Il 18 giugno il personale del settore nidi ha scioperato con grande partecipazione e anche il comitato genitori è parte attiva e fondamentale di questa lotta congiunta, determinata a contrastare la riduzione dei nidi pubblici sul territorio, fiore all’occhiello per 40 anni della nostra città, e ad affermare il diritto delle bambine e dei bambini ad avere servizi educativi continuativi, pubblici e di prossimità”, afferma Stefania Macrì, segretaria della Fp Cgil Como.
Cosa comporta la sentenza del Consiglio di Stato?
“Comporta che ora l’Amministrazione comunale deve garantire l’apertura dell’asilo Magnolia e così la continuità educativa, invece che chiudere, da settembre questo importante servizio – risponde Macrì -. La tenacia del comitato genitori ci soddisfa e rende orgogliosi, testimoniando che i servizi pubblici sono un bene comune da tutelare e che difenderli insieme rende le rivendicazioni più forti – sottolinea -. Le famiglie non si sono fermate dopo che i giudici del Tribunale amministrativo della Lombardia hanno respinto il loro ricorso, e i giudici del Consiglio di Stato hanno dato loro ragione, oltre a considerare le ragioni dello sciopero del 18 giugno. L’interesse diffuso, della cittadinanza e delle lavoratrici e dei lavoratori, ha avuto dunque il suo peso. La chiusura è ora sospesa e il Tar dovrà riprendere in mano nel merito la questione”.
I sindacati mandano a Rapinese un messaggio ‘sportivo’, che tifa per una parte: “Se davvero il sindaco vuole essere il real Madrid della PA ripensi il servizio in questa ottica: occorrono concorsi pubblici per sostituire il personale cessato in ambito educativo, delle cucine e ausiliario, oltre che per rilanciare il sistema dei servizi di welfare di prossimità rivolti in particolare alla prima infanzia soprattutto nei quartieri”.
“Per questo motivo, quando esortiamo il Sindaco a fare assunzioni, lo esortiamo a tornare sui suoi passi anche rispetto alla chiusura, prevista per il 2025, del nido La Coccinella, nel quartiere Monte Olimpino”, chiude Macrì.