20 Jun 2025
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Igiene ambientale, la Fp Cgil si prepara alla sfida del contratto nazionale

Vanoli Cenciotti e Pirri nel corso del coordinamento regionale

Questa mattina con il coordinatore nazionale Cenciotti, si è riunito il coordinamento Fp Cgil Lombardia. “Serve più forza, più giovani, più salario: il diritto di sciopero è sotto attacco, la nostra mobilitazione non si ferma”.

19 giugno 2025 – Si è riunito oggi il coordinamento Igiene Ambientale della Fp Cgil Lombardia, con il coordinatore regionale Daniele Pirri e il coordinatore nazionale della categoria Massimo Cenciotti. Al centro della discussione: i risultati delle elezioni Rsu e Rlssa del 3 e 4 dicembre 2024, le problematiche e vertenze aperte e il rinnovo del contratto nazionale in scadenza a fine anno.

Dopo i saluti iniziali, la segretaria generale della Fp Cgil Lombardia, Manuela Vanoli, ha ringraziato per l’impegno e la vittoria elettorale, che ha confermato il primato della Fp Cgil anche nei servizi ambientali.

Per poi rilevare la complessità della fase che attraversa l’organizzazione. La campagna referendaria non ha avuto l’esito sperato, nonostante la forza dei temi – a partire da precarietà, appalti, salute e sicurezza – ma resta il valore di una partecipazione di 15 milioni di persone, di cui 12 milioni per il Sì, e l’impegno straordinario di delegate, delegati e di tutta la Cgil. Un patrimonio collettivo da coltivare, oggi più che mai, di fronte a un governo che ostacola ogni istanza di giustizia sociale e diritti. Come dimostra il caso dei rinnovi contrattuali pubblici: risorse inadeguate, potere d’acquisto calpestato, dignità professionale ignorata. Per questo, dopo aver detto no al contratto delle Funzioni Centrali, la Fp Cgil ha scelto, ieri, di non firmare neppure quello della Sanità Pubblica.

Daniele Pirri ha illustrato i dati delle Rsu: in Lombardia, con quasi 2800 voti raccolti su 11.000 aventi diritto, la Fp Cgil è prima, con Cisl e Uil distanti oltre 1300 preferenze.

Massimo Cenciotti ha rilanciato la vertenza per il rinnovo del contratto nazionale dell’igiene ambientale, in scadenza il 31 dicembre. “La nostra piattaforma, presentata a ottobre, si fonda su quattro pilastri: classificazione del personale, salute e sicurezza, qualità vita-lavoro, recupero dell’inflazione e salari. Sono punti irrinunciabili per ridare dignità al lavoro e attrarre nuove generazioni”.

I profili professionali risalgono agli anni Settanta. Le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative devono tornare sotto il contratto dell’igiene ambientale, “perché questo è l’unico modo per rendere il settore attrattivo per i giovani”. La salute e la sicurezza sono priorità assolute: “Qui si gioca la vita. Dodicimila infortuni l’anno e le continue morti sul lavoro ci dicono che bisogna agire subito. Oggi si taglia tutto: i comuni stringono la cinghia e le aziende scaricano sui preposti responsabilità senza tutele”. Servono strumenti contrattuali per fermare questa deriva.

Sul fronte retributivo, la denuncia è netta: “Tra il 2022 e il 2024 abbiamo perso il 16% del potere d’acquisto, e i contratti hanno coperto solo il 6%. Chiediamo il 16% di aumento. I salari italiani sono tra i più bassi in Europa, divorati da una tassazione che è una rapina. È la lotta contro la pauperizzazione, non arretriamo”. Ma si vuole difendere anche il diritto di sciopero, sotto attacco.

Pirri ha ricordato che il nuovo ccnl nasce dalla fusione di due contratti: “È un’opportunità per rendere il settore più attrattivo, valorizzare le competenze, trattenere e coinvolgere i giovani, migliorare la conciliazione vita-lavoro”. Un passaggio strategico per il futuro.

La discussione è aperta. Il 24 luglio si farà il punto in sede trattante. E se le distanze resteranno ampie, l’autunno si profila caldo. “Il contratto si conquista – conclude Cenciotti -. Dobbiamo restituire diritti e potere economico. È tempo di riaffermare la forza del lavoro”.