18 Nov 2025
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Contratto Funzioni Locali 2022–2024: risorse insufficienti, salari fermi e comparto in crisi. La Fp Cgil avvia la consultazione anche in Lombardia e chiama allo sciopero generale del 12 dicembre

Milano, 18 novembre 2025 – La Fp Cgil avvia in tutti i luoghi di lavoro la consultazione sul contratto 2022/2024 delle Funzioni Locali, dopo aver deciso di non firmare un ccnl che non valorizza il lavoro pubblico e lascia indietro migliaia di lavoratrici e lavoratori degli enti locali.

“La consultazione riguarderà oltre 61.000 dipendenti a cui si applica il CCNL Funzioni Locali, impegnati in più di 1.600 enti tra Comuni, Province, Camere di Commercio, Unioni di Comuni, Comunità montane, Consorzi, Enti Parco e Aziende di Servizi alla Persona. Parliamo di realtà sempre meno attrattive, con organici che faticano a reggere: in Lombardia ci sono in media 6 dipendenti ogni mille abitanti, contro una media nazionale di 7,61 – spiega Dino Pusceddu, segretario Fp Cgil Lombardia -. Senza risposte salariali, i posti nei Comuni diventano ancora meno attrattivi, con conseguenze dirette sui servizi alle comunità, soprattutto nelle aree più periferiche e fragili del territorio”.

La Legge di Bilancio annuncia 50 milioni nel 2027 e 100 milioni a regime. Una cifra tardiva, del tutto insufficiente e destinata ai soli Comuni. Province, Regioni, Camere di Commercio e ASP restano escluse da stanziamenti aggiuntivi.

I numeri di questa ipotesi contrattuale, non firmata dalla Fp Cgil, parlano chiaro: incremento complessivo del 5,78% a fronte di un’inflazione reale del 16% nel triennio 2022/2024. La perdita secca di salario effettivo è di circa dieci punti. Gli aumenti medi lordi, pari a 54,75 euro, non coprono i rincari degli ultimi anni e riducono la futura base pensionabile.

A queste criticità si aggiungono ulteriori mancanze: nessun rifinanziamento per le progressioni verticali; nessuna risposta per il personale scolastico ed educativo; nessuna risorsa per la Polizia Locale; nessuna maggiorazione per i festivi infrasettimanali; nessuna soluzione su infortuni e conservazione del posto; nessun avanzamento sull’area degli Operatori; nessun impegno serio sul confronto sindacale relativo al Piano Integrato di Organizzazione e Attività, al Piano Triennale del Fabbisogno di Personale, ai fondi e alle progressioni.

“Il Decreto PA, che avrebbe dovuto consentire a Comuni e Province di incrementare la produttività, nei fatti non offre risposte: secondo un’analisi della Fp Cgil Lombardia, è applicabile solo alla metà degli enti, e molti altri restano esclusi per difficoltà di bilancio. E anche dove viene applicato, gli incrementi medi di 300 euro lordi promessi dal Ministro Zangrillo non si vedono – rileva Pusceddu -. Chiediamo ai parlamentari lombardi di sostenere gli emendamenti proposti dalla Fp Cgil a livello nazionale, perché solo aumentando davvero le risorse si può dare una risposta salariale e frenare lo svuotamento dei servizi pubblici. E chiamiamo ANCI Lombardia a una lotta comune per la tenuta dei servizi: se i concorsi vanno deserti e gli enti non riescono più a garantire servizi alle comunità, le responsabilità sono chiare e frutto del disinvestimento sugli stipendi”.

Come Fp Cgil rivendichiamo con nettezza: risorse economiche già nel 2026; un fondo perequativo strutturale; investimenti su educatrici ed educatori, insegnanti, progressioni, turni e straordinari; un piano straordinario di assunzioni; risorse per tutti gli enti del comparto, non soltanto per i Comuni. Non si può continuare a chiedere alle amministrazioni di garantire i diritti di cittadinanza senza mezzi adeguati: senza condizioni dignitose i servizi pubblici non reggono.

La consultazione si affianca al percorso di mobilitazione che culminerà nello sciopero generale della Cgil del 12 dicembre. Scioperiamo per cambiare una Legge di Bilancio sbagliata e perché il governo risponda ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori, delle cittadine e dei cittadini. Chiediamo di aumentare salari e pensioni, fermare l’innalzamento dell’età pensionabile, difendere sanità, istruzione, casa, sicurezza sul lavoro, contrastare precarietà e lavoro povero, rinnovare tutti i contratti, destinare risorse ai servizi pubblici anziché al riarmo.

Il voto è segreto e aperto a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori degli enti locali. La partecipazione è decisiva: più forte sarà la voce nei luoghi di lavoro, più forte sarà la richiesta di un contratto giusto, di un salario adeguato e di servizi pubblici che funzionano. Il contratto può cambiare. La mobilitazione può cambiarlo. Il 12 dicembre scioperiamo per ridare dignità e futuro al lavoro pubblico.

 

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