L’amministrazione comunale non rispetta le normative, dal lavoro agile alla sicurezza dei dipendenti, e ricorrendo alle loro ferie 2020. Goldonetto (Fp Cgil): vista l’assenza di confronto e risposte abbiamo inviato una lettera tramite la nostra legale. Lavoratrici e lavoratori vanno tutelati
24 apr. – Nonostante diverse diffide, il Comune di Monza continua a imporre ai dipendenti l’utilizzo delle ferie 2020. Non bastasse, nonostante la ministra Fabiana Dadone abbia stabilito che, in questa emergenza da Covid-19, lo smart working è la forma ordinaria di lavoro nelle Pa (ribadendolo, proprio ieri, anche per la fase 2), l’amministrazione monzese “organizza i rientri di un numero eccessivo di dipendenti, ci risulta siano in servizio nella stessa sede anche circa 15/20 persone alla volta. Gli assembramenti – spiega Tania Goldonetto, segretaria generale Fp Cgil Monza Brianza – rendono impossibile il rispetto delle distanze di sicurezza e quindi aumentano i rischi di possibile contagio per le lavoratrici, i lavoratori e i cittadini”.
Cosa avete fatto? “Tramite la RSU abbiamo denunciato la situazione ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e ai responsabili del servizio prevenzione e protezione. Inoltre oggi, tramite la nostra legale Santina Billé, abbiamo mandato una lettera al Sindaco Dario Allevi e alla Segretaria generale Giuseppina Cruso”.
Cosa chiedete con questa lettera? “Intanto ricordiamo che le organizzazioni sindacali hanno più volte, invano, segnalato all’amministrazione inadempienze delle norme. Il decreto ‘Cura Italia’ stabilisce che le Pa, verificata l’attivazione del lavoro agile, possano optare per altre misure secondo un ordine di successione: ferie pregresse, congedo, banca ore, rotazione, ecc., fino all’esenzione dal servizio in casi di inapplicabilità degli altri strumenti. Abbiamo mandato note congiunte a Comune, Prefetto, Provincia, chiedendo che il Comune facesse chiarezza sulle attività indifferibili da rendere in presenza, diffidandolo dal fare usare a lavoratrici e lavoratori le ferie 2020 e i permessi personali. Abbiamo sollecitato il ricorso al lavoro agile e il rispetto della contrattazione collettiva che prevede, appunto, si usino gli strumenti delle ferie pregresse, la rotazione e così via. Sono intervenute anche le Rsu – continua Goldonetto – a denunciare le mancate misure di sicurezza, dai dispositivi di protezione individuale alla sanificazione degli ambienti. Abbiamo ribadito la necessità di un confronto su tutte queste problematiche”.
E il Comune di Monza? “Il 31 marzo ha comunicato ai dipendenti – ma non ai sindacati – che attraverso una ordinanza del sindaco erano stati individuati i servizi essenziali e il personale per erogarli e che, in alternativa all’esenzione dal servizio, si sarebbe continuato a scalare dalle ferie 2020, preservando i giorni di congedi ordinari per la fruizione di 2 settimane continuative di ferie dal 1° giugno al 30 settembre”.
Come avete replicato? “Usare le ferie 2020 e i permessi personali nel periodo di emergenza da Covid-19 è atto grave, pregiudizievole e illegittimo. Lo ha scritto chiaro la nostra legale. Il Ministero della Pa ha peraltro precisato che prima di esentare dal servizio bisogna aver consumato tutte le ferie pregresse, intendendo quelle del 2019 o antecedenti. Il Protocollo nazionale per la prevenzione e sicurezza dei dipendenti pubblici dello scorso 3 aprile prevede anche la possibilità, esperiti gli altri istituti contrattuali, di ricorrere alla formazione da remoto messa in campo dal datore di lavoro. Insomma, di possibilità ce n’è diverse senza dover ledere diritti dei lavoratori! Il lavoro agile poi – insiste la sindacalista – deve essere applicato il più possibile, tanti servizi possono essere svolti da casa in modo efficiente. Qui mi preme sottolineare che a maggior ragione lo smart working deve poter essere effettuato dai lavoratori che, avendo patologie, sono più esposti al virus. Certo sarebbe opportuno confrontarsi costruttivamente su tutte queste tematiche, sui piani di gestione del personale, l’accesso contingentato agli spazi comuni, e così via. Ma, a quanto pare, anche il rispetto delle relazioni sindacali non viene osservato dall’amministrazione, cui continuiamo a chiedere un incontro urgente!”.
Dopo la lettera dell’avvocata cosa succede? “Il Comune di Monza ha tempo pochi giorni, dal ricevimento della lettera, per risponderci. In caso negativo, valuteremo se ricorrere al giudice, a tutela collettiva di lavoratrici e lavoratori”.