6 Maggio 2020
“Il Ministero della Difesa, tramite Difesa Servizi Spa, potrà cedere in affitto parte del suo patrimonio, fatto di impianti, bacini, strutture, officine, capannoni, costruzioni e magazzini, sia a soggetti pubblici, sia a partner qualificati dell’industria civile di settore, avviando un vero e proprio processo di dismissione del suo patrimonio industriale e professionale”. È quanto prevede, denunciano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, il prossimo Dl Maggio.
I sindacati segnalano “lo sconcerto di aver appreso per caso l’esistenza di un simile imponente progetto che coinvolgerà tutte le strutture industriali e logistiche militari del paese senza che il Ministro della Difesa Guerini abbia ritenuto, esercitando quella responsabilità che dovrebbe caratterizzare il suo ruolo politico/istituzionale anche a garanzia del rispetto verso le norme contenute nel Contratto collettivo nazionale di lavoro, di doverne parteciparne i contenuti alla organizzazioni sindacali che rappresentano le lavoratrici e i lavoratori civili impegnati in quelle strutture”.
Si conferma, aggiungono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, “la distanza e il marcato disinteresse che continua a manifestare il Ministro Guerini fin dal proprio insediamento nei confronti dei suoi circa 25.000 lavoratori civili lasciati di fatto, malgrado le ragguardevoli e mirabolanti promesse fatte, alla mercé dei più disparati e disomogenei processi decisionali assunti in questi mesi dagli Stati Maggiori delle Forze Amate dai quali funzionalmente dipendono. Il tutto mentre rimangono irrisolti i nodi che affliggono il Ministero della Difesa che avrebbe bisogno di stanziamenti economici per riconoscere il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori, insieme ad un piano straordinario di assunzioni”.
“Se per un verso ai vertici il governo coltiva una interlocuzione con le confederazioni sindacali, registriamo l’atteggiamento respingente del Ministro Guerini. Per queste ragioni invochiamo un intervento del premier Conte volto a rimuovere gli ostacoli che allo stato si frappongono all’avvio di una interlocuzione diretta tra le parti, in costanza dell’assenza della quale, ci riterremo liberi di avviare la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.
fonte: https://www.fpcgil.it