13 Oct 2024
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Pa: Cgil, per fase due serve cambio di passo

Roma, 23 aprile – “Per entrare nella fase due serve un cambio di passo nella Pa: garantire al meglio salute e sicurezza del personale, puntare sul lavoro agile, ripristinare corrette relazioni e investire in formazione, dando piena attuazione al protocollo sottoscritto da Ministero e Sindacati”. Sono questi alcuni dei punti che Cgil, Fp e Flc hanno posto oggi al Ministro della Pa, Fabiana Dadone, in merito all’incontro per discutere di Fase 2 e lavoro pubblico. 

I sindacati ritengono “indispensabile correggere al più presto quanto realizzato da molte amministrazioni in violazione delle misure di contenimento del contagio, nonché in violazione della stessa normativa emergenziale. Punti di criticità che emergono anche nelle istituzioni scolastiche per le quali è mancato un impegno chiaro del Ministero dell’Istruzione. Ancora sono troppe le amministrazioni che risultano inadempienti e per questo chiediamo un cambio di passo sul rispetto delle garanzie a tutela della salute del personale. In particolare, in coerenza con il protocollo del 3 aprile scorso, chiediamo che preliminarmente al 4 maggio si attivi il confronto con Rsu e Rls in ciascun luogo di lavoro per verificare strumenti e spazi per garantire il massimo della sicurezza, per i lavoratori e per gli utenti”.

La fase 2 dovrà inoltre, aggiungono, “prevedere una elevata percentuale di personale in lavoro agile, consapevoli dell’opportunità di sfruttare questo terreno per introdurre elementi di innovazione dell’organizzazione del lavoro. Non solo, il ricorso allo smart working deve diventare uno degli strumenti per rafforzare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, garantendo al tempo stesso il diritto alla disconnessione, alla sicurezza dei dati e alla partecipazione sindacale. Infine, non possiamo però pensare che la fase di emergenza possa divenire la regola: occorre ripristinare corrette relazioni sindacali, con la previsione di strumenti telematici per garantire il pieno rispetto delle prerogative sindacali, e investire in formazione continua. Infine, bisogna accelerare la fase di approfondimento e definizione di un nuovo ordinamento professionale e relativi sistemi di classificazione del personale alla luce delle novità organizzative che, avviate per effetto dell’emergenza, diventano strutturali”, concludono Cgil, Fp e Flc.

fonte: http://www.cgil.it