Il centro estivo del nido gestito dal Comune di Sondrio non riaprirà. Turcatti (Fp Cgil): siamo disponibili a misurarci su un progetto sperimentale nel rispetto delle dovute misure di sicurezza
3 lug. – In difesa del nido comunale “La Coccinella” di Sondrio è da mesi che i sindacati si battono, per impedire l’esternalizzazione del servizio. Il Covid-19 ha fatto fermare i servizi educativi ma in questa fase, con le dovute cautele, potrebbero ripartire i centri estivi. Non quello della Coccinella. “Pare che il centro estivo del nido, fascia 0-3 anni, non riaprirà, nonostante molti genitori abbiano espresso interesse in merito. Sono loro stessi ad averci informato sulla situazione – riferisce Michela Turcatti, segretaria generale della Fp Cgil Sondrio -. Per noi la tutela della salute e della sicurezza sono una priorità e quindi è indiscutibile che ripartenza debba significare garantire questa tutela, per le bambine e i bambini e il personale educativo. Le possibilità per farlo ci sono e come organizzazione sindacale, insieme alla Cisl Fp, siamo disponibili a confrontarci su un progetto sperimentale, che peraltro potrebbe fare da apripista alla piena riapertura di settembre. Dispiace che l’amministrazione, appellandosi alle norme in vigore, calchi sull’obbligo del personale educativo a fruire delle ferie pregresse, sottolineando per giunta che è per tutelare i diritti dei lavoratori che al momento i battenti restano chiusi”.
Temete che l’ente faccia leva sul Covid come paravento? “Sì, purtroppo. L’amministrazione continua nel suo percorso di impoverimento del servizio pubblico. La maggioranza consiliare nei giorni scorsi ha deciso di esternalizzare il personale del nido tra 2 anni. Noi continueremo a lottare per il diritto dei bambini a crescere in spazi educativi collettivi di qualità e per il diritto delle educatrici a lavorare nel rispetto della loro professionalità e con le dovute tutele”. (ta)