9 Nov 2024
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Diritti: Gallittu (Cgil), approvazione Camera ddl Zan e sentenza Consulta passi avanti per inclusione

Roma, 5 novembre – “Due passi avanti nel senso dell’inclusione”. Così Sandro Gallittu, responsabile Ufficio nuovi diritti della Cgil nazionale, commenta le due notizie della giornata di ieri relative ai diritti alla persona: l’approvazione da parte della Camera dei Deputati della proposta di legge per il contrasto all’omolesbobitransfobia e al sessismo e la sentenza n. 230 della Corte Costituzionale che, nel decidere riguardo alla legittimità di un caso di negazione della registrazione della doppia maternità, sancisce che il riconoscimento della omogenitorialità spetta al legislatore.

“Riteniamo sia un’ottima notizia – sostiene Gallittu a proposito del ddl Zan – il fatto che una proposta già frutto di un compromesso non sia stata ulteriormente limitata al ribasso, ed è positiva l’inclusione della discriminazione verso le persone diversamente abili. Ora – aggiunge – aspettiamo con fiducia il pronunciamento del Senato, auspicando che non vi siano modifiche peggiorative e che il testo venga approvato in via definitiva nella sua integrità”.

Per quanto riguarda la sentenza della Corte Costituzionale, il dirigente sindacale spiega che “la Consulta ha ritenuto infondata la questione di legittimità in riferimento alla legge sulle unioni civili, ma ha rinviato al Parlamento l’onere di decidere riguardo alle questioni che attengono alle famiglie omogenitoriali”.“Dunque – sottolinea Gallittu – soltanto un rimando alla volontà politica: nessuna strada è costituzionalmente preclusa, né vi è alcun ostacolo insormontabile derivante dai divieti, ancora in piedi, della legge 40 su gestazione per altre e altri e accesso alla fecondazione eterologa per coppie di donne”.

“È ora indispensabile che il Parlamento – conclude – nella sua futura attività sulle famiglie omoparentali continui a difendere i diritti fondamentali della persona nel senso della piena inclusione e del pieno riconoscimento del diritto di tutte le figlie e di tutti i figli alla pienezza della vita familiare”.

fonte: http://www.cgil.it