10 May 2024
HomePubblicazioneDipendenti Funzioni locali / Dal 2009 al 2021 in Lombardia è come se sparisse ogni anno un piccolo comune

Dipendenti Funzioni locali / Dal 2009 al 2021 in Lombardia è come se sparisse ogni anno un piccolo comune

In 12 anni, tra comparto e dirigenza, persi 15.247 lavoratrici e lavoratori. “Senza di loro non ci sono servizi e senza servizi le comunità locali sono più povere”, denuncia il segretario Fp Cgil Lombardia Pusceddu.

28 mar. 2023 – Dal 2009 al 2021, ogni anno, e sono dodici anni, la Lombardia delle funzioni locali perde, di media, 1270 lavoratrici e lavoratori. Un piccolo comune.

La denuncia arriva dalla Fp Cgil Lombardia che con il segretario   ha esaminato i dati del Conto Annuale della Ragioneria Generale dello Stato che mostrano un calo del 19,92% del personale del comparto e della dirigenza, passato dalle oltre 76mila unità a poco più di 61mila. E a poco serve il minimo cambio di passo osservato nel 2021 rispetto al 2020, con 370 unità in più (+0,61%).

La Lombardia è la regione più popolosa d’Italia ma è quintultima nel rapporto tra dipendenti delle funzioni locali (dalla Regione alle amministrazioni comunali e alle camere di commercio) e abitanti. Al 1° gennaio 2022 risultano 9.943.004 cittadini e cittadine e quindi 1 dipendente ogni 162,23 abitanti lombardi contro 1 dipendente ogni 126,37 abitanti italiani (59.030.133 complessivi).

La situazione è grave, tutte le province lombarde, pur con le loro differenze, sono sotto la media – sostiene Pusceddu –. La nostra preoccupazione cresce considerando che quest’anno abbiamo notizia di concorsi che stanno andando deserti: le retribuzioni, soprattutto per le professionalità necessarie all’attuazione dei piani del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sono basse rispetto al settore privato e il posto pubblico è diventato poco attrattivo”.

Lavorare negli enti locali, con sempre meno personale e sempre più compiti, è gravoso e oltre il 58% delle lavoratrici e dei lavoratori presenti è d’età media over 50.

“Con i prossimi pensionamenti, i servizi rischiano la paralisi. Per non dire dei progetti legati al PNRR – avvisa Pusceddu. Rimarcando l’urgenza di mettere in atto oltre a “un piano straordinario di assunzioni anche una valorizzazione del posto pubblico sotto il profilo economico e di riconoscimento sociale. Bisogna promuovere il posto pubblico a partire da scuole e università, in modo da far conoscere e far valere il fondamentale ruolo dei servizi pubblici erogatori di diritti di cittadinanza che la Costituzione affida alle lavoratrici e ai lavoratori delle pubbliche amministrazioni. Senza di loro non ci sono servizi – assicura il dirigente sindacale – e senza servizi le comunità locali sono più povere: questo soprattutto nelle zone montane, dove le difficoltà di assunzione si fanno sentire in modo particolare”.