19 Apr 2024
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Inclusione scolastica / Aggiornate le linee guida di Regione Lombardia

Tramparulo (Fp Cgil): “La delibera regionale 312/2023 ha degli aspetti positivi ma è assolutamente parziale. Non devono esserci lavoratrici e lavoratori di serie A e di serie B e alla figura dell’educatore professionale va dato il giusto riconoscimento”

31 mag. 2023 – “Chiederemo di attivare con urgenza un tavolo regionale con le rappresentanze datoriali per estendere i benefici della delibera a tutte le operatrici e gli operatori, di ogni ordine e grado, impegnati nei percorsi di inclusione e sostegno scolastico. Non devono esserci lavoratori di serie A e di serie B”. Lello Tramparulo, segretario Fp Cgil Lombardia, parla in merito alla delibera regionale n. 312/2023, con cui sono state aggiornate (attraverso un gruppo di lavoro con Anci, Ufficio scolastico regionale, settore delle cooperative, rappresentanze delle persone con disabilità ed esperti in neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza) le “Linee Guida per i servizi di inclusione scolastica (trasporto e assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale) a favore degli studenti con disabilità frequentanti l’istruzione secondaria di secondo grado e l’istruzione e formazione professionale”.

Quali sono questi benefici? “Ad esempio, a fronte dei rincari del carburante, è stato rivisto, in favore dei Comuni, sia il contributo regionale per i rimborsi chilometrici, passato da 0,50 euro al km a 0,75 euro, sia il contributo orario regionale per l’assistenza, salito da 21 euro a 23 euro (iva inclusa). Le amministrazioni pubbliche dovranno poi corrispondere tali importi alle cooperative sociali che hanno in affidamento i servizi. Questi incrementi economici sono una risposta importante – rileva il sindacalista –, e ora bisognerà vedere come si tradurrà per le lavoratrici e i lavoratori”.

Altre novità della Dgr? “Nella delibera del 15 maggio scorso, che diventerà applicativa dall’anno 2023/2024, si delinea una nuova figura professionale, quella dell’assistente educativo. Inoltre vengono disciplinate le assenze degli alunni che, fino a 10 giorni consecutivi, non comporteranno decurtazioni allo stipendio del personale, che continuerà a lavorare in classe, in sinergia con l’istituto scolastico; mentre se le assenze superano i 10 giorni l’assistenza potrà essere erogata a domicilio o l’attività riprogrammata, in accordo con la scuola e il Comune”

Criticità?Il provvedimento della Regione è positivo ma assolutamente parziale. La maggior parte delle operatrici e degli operatori lavora nelle scuole di primo grado, alle medie e non alle superiori. Quindi qui si profilerebbe la disparità di cui dicevo all’inizio. Noi chiediamo che a tutte le lavoratrici e i lavoratori vadano riconosciute sia le retribuzioni per i brevi periodi di assenza degli studenti assistiti sia la riprogrammazione del servizio in caso di assenze superiori ai 10 giorni – risponde Tramparulo –. Anche il nuovo profilo dell’assistente educativo è una risposta assolutamente parziale, perché non ha ancora una sua corrispondenza nei contratti nazionali di riferimento, a partire da quello delle cooperative sociali. Sarà importante vedere, per la sua determinazione, quanto avverrà all’interno delle Commissioni di Regione Lombardia ma non dovrà sostituirsi alla figura degli educatori professionali che, secondo noi, è invece da rilanciare attraverso la giusta sinergia con i contratti nazionali. Su questo specifico caso è urgente, appunto, aprire il confronto – sottolinea il segretario –. È evidente, quindi, che i contratti nazionali dovranno fare un ulteriore passo in avanti rispetto a questo intero segmento dell’educativo-scolastico, dando il giusto riconoscimento, ribadisco, agli educatori professionali e guardando anche a figure di supporto”.