17 May 2024
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Ospedale di Suzzara / Si avvicina il 21 settembre, la petizione va in rete

Prosegue la raccolta firme cartacea, affiancata ora da quella on line, per fare tornare sotto gestione pubblica il Montecchi

7 sett. 2023 – Continua la raccolta firme cartacea, ma la petizione ora va anche online, sulla piattaforma Change.org per rafforzare ed estendere, con la richiesta che l’ospedale di Suzzara torni a completa gestione pubblica, la rivendicazione per la difesa e la valorizzazione della sanità pubblica.

“La Cgil Mantova ha lanciato la petizione lo scorso lo scorso giugno, insieme a una rete di partiti, affinché, laddove il bando per la gestione privata del plesso ospedaliero suzzarese non trovasse un vincitore, l’Asst di Mantova, proprietaria della struttura, consideri concretamente di porre fine alla sperimentazione della gestione privata del Montecchi, partita nel 2004”, racconta Elena Giusti, componente della segreteria confederale e segretaria generale della Fp Cgil territoriale.

Ed è in particolare da dirigente della categoria, che Giusti guarda con preoccupazione al 21 settembre, termine per presentare le offerte per il bando. “Da un lato vogliamo evitare, visto il bacino d’utenza di circa 70mila persone, che l’ospedale possa perdere ulteriori servizi oltre a quelli già persi nel corso di questi anni. Dall’altro vogliamo salvaguardare tutti i posti di lavoro, anche quelli della quarantina di lavoratrici e lavoratori dei servizi ausiliari rimasti senza la protezione della clausola sociale. Salvaguardia più certa se il Montecchi restasse in capo al solo pubblico”.

Migliaia le firme finora raccolte ai banchetti, che proseguiranno nei mercati paesani e nelle sedi Cgil di Suzzara, Pegognaga, Gonzaga e San Benedetto Po. Da incrementare, da adesso, col passaparola delle firme on line.

 

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Ospedale di Suzzara / Il tempo stringe, la petizione popolare supera le 3500 firme

Elena Giusti, segretaria generale della Fp Cgil territoriale e componente della segreteria della Cgil mantovana: “Il bando per la nuova gestione scade il 21 settembre. Vogliamo il Montecchi a gestione tutta pubblica”

31 ago. 2023 – Oltre 3500 le firme raccolte attraverso la petizione popolare con cui si chiede di fare tornare l’ospedale di Suzzara tutto pubblico.

Tra i promotori anche la Cgil mantovana che, con le sedi di Suzzara, Pegognaga, Gonzaga e San Benedetto Po, è attivamente impegnata a incrementare le adesioni.

“L’ospedale Montecchi è di proprietà della Asst Mantova ma, in via sperimentale, è da lungo tempo a gestione privata. Il bando per la nuova gestione scade il 21 settembre, quindi ci stiamo avvicinando. Da lì sapremo se ci sono state offerte e, se idonee, quale soggetto sarà il vincitore”, racconta Elena Giusti, segretaria generale della Fp Cgil territoriale e componente della segreteria della Cgil mantovana.

Due sono le preoccupazioni. “Vogliamo scongiurare sia che l’ospedale possa perdere ulteriori servizi oltre a quelli già tagliati nel corso di questi anni sia che vengano messi a rischio le 40 lavoratrici e lavoratori dei servizi ausiliari. La Asst, sotto la nostra pressione, ha rettificato finora solo parzialmente il bando che appalta anche questi servizi senza ricomprendervi il personale che, senza clausola sociale, non ha garanzie di essere riassorbito e assunto da chi dovesse vincere il bando”.

Quindi un Montecchi tutto pubblico ha molte ragioni d’essere. “Eccome, la prima è di natura costituzionale: la salute è un diritto inalienabile e solo una sanità pubblica forte può assicurarla, perché universale. Per le lavoratrici e i lavoratori del plesso ospedaliero, circa 300 in tutto, significherebbe avere poi un unico datore e contratto di lavoro, quindi essere anche colleghe e colleghi nelle tutele e nei diritti, senza disparità”.

Saranno giorni intensi da qui al 21 settembre. La petizione con i suoi banchetti per la raccolta firme continua, appunto, nelle sedi Cgil e “nei mercati settimanali dei paesi interessati dal servizio dell’ospedale suzzarese – che serve un bacino di circa 70mila persone –”, si legge nella nota stampa diffusa dal sindacato.

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Ospedale di Suzzara / Il bando chiude il 21 settembre, timori per il personale dei servizi ausiliari

Giusti (Fp Cgil Mantova): “La petizione per fare tornare sotto il pubblico il Montecchi va avanti. Come la nostra azione di salvaguardia di tutte le lavoratrici e i lavoratori della struttura”

22 ago. 2023 – Raggiunte le 3000 firme per fare tornare, con una petizione pubblica lanciata dalla Cgil di Mantova, con il Partito Democratico, i Giovani Democratici, Sinistra Italiana Verdi, Sinistra per Suzzara e il Movimento Cinque Stelle, l’ospedale di Suzzara a gestione totalmente pubblica dopo la sperimentazione pluriennale a quattro mani con il privato.

“Lo scorso 10 agosto come Cgil abbiamo organizzato un presidio davanti al Montecchi per aumentare le firme. Il 21 settembre si avvicina e allora sapremo se avrà un vincitore il bando per concedere la gestione ospedaliera a nuovi gruppi privati, dopo Kos”, racconta Elena Giusti, segretaria generale della Fp Cgil Mantova.

E se un’offerta vincitrice non ci fosse? “Ovviamente l’aggiudicazione salterebbe. Ma questo non offre garanzia di tenuta del Montecchi che negli anni ha perso servizi importanti da ospedale di primo livello qual era (ad esempio cardiologia, rianimazione, ostetricia e ginecologia) e potrebbe perderne degli altri. Tanto più temiamo per la tenuta dei livelli occupazionali visto che la Asst nel bando non ricomprende tra il personale dipendente le lavoratrici e i lavoratori dei servizi ausiliari, cioè mensa, pulizia e manutenzione”, risponde Giusti.

Cioè? “Tutti i servizi ospedalieri sono stati messi in concessione. Il Montecchi ha circa 300 dipendenti tra operatrici e operatori sanitari, socio sanitari e amministrativi. Ma i 40 addetti dei servizi ausiliari non sono stati ricompresi nell’elenco del bando e quindi queste lavoratrici e lavoratori non sono tutelati dalla clausola sociale e potrebbero quindi non essere riassunti dal privato che dovesse vincere l’appalto”.

Quindi? “Asst Mantova ha rettificato il bando per ora solo parzialmente, diversamente da come sollecitato dalla Cgil. Il futuro di queste 40 persone resta ancora in bilico ma saldo è il nostro impegno a fare il possibile per tutelarli e per il futuro pubblico dell’ospedale suzzarese”.

 

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Ospedale di Suzzara / Va avanti la petizione popolare, vicina alle 2000 firme

Giusti (Fp Cgil Mantova): “Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a firmare questa petizione che riguarda la tutela del loro diritto alla salute. Sapendo che la qualità dei servizi va di pari passo con la qualità delle condizioni delle lavoratrici e lavoratori che li erogano”

14 lug. 2023 – Prosegue la petizione popolare lanciata nelle scorse settimane dalla Cgil mantovana con una serie di partiti, per fare tornare interamente pubblico l’ospedale di Suzzara: 130 posti letto e un bacino di utenza di oltre 70mila persone.

Elena Giusti, della segreteria confederale e insieme segretaria generale della Fp Cgil Mantova, si sente doppiamente investita nel rivendicare l’importanza di questa petizione che si sta avvicinando alle 2mila firme raccolte sul territorio. “Il presidio di Suzzara è stato tra i primi a sperimentare la gestione dei servizi ospedalieri da parte del privato, con una concessione partita nel 2004 e rinnovata, con proroga, fino a giugno 2023, inclusa la ristrutturazione e messa a norna della struttura – racconta la sindacalista -. Era un ospedale di primo livello e vogliamo che lo torni, recuperando servizi persi negli anni: la rianimazione, ostetricia e ginecologia, cardiologia – aggiunge -. Come vanno potenziati il pronto soccorso, la neuropsichiatria, l’unità riabilitativa”.

Locandina petizione popolare per l'ospedale Montecchi di SuzzaraFinisce la cogestione con il privato? “Fallito l’accordo di rinnovo tra il gruppo Kos e la Asst Mantova, stiamo tentando di sfruttare questa fase per rilanciare l’ospedale Montecchi a esclusiva gestione pubblica e invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a firmare questa petizione che riguarda la tutela del loro diritto alla salute come bene universale. Sapendo che la qualità dei servizi va di pari passo alla qualità delle condizioni delle lavoratrici e lavoratori che li erogano – considera Giusti -. Una forza lavoro tutta da salvaguardare e valorizzare, dal personale sanitario e socios anitario a quello dei servizi ausiliari di manutenzione, pulizia, mensa”.